La medicina è l´insieme delle discipline scientifiche che si occupano della salute di persone o animali, in particolare riguardo alla definizione, alla prevenzione e alla cura delle malattie, e in collegamento con altre discipline quali ad esempio la biologia, la chimica, la fisiologia, e incluse le applicazioni della scienza medica in altri ambiti, come ad esempio la medicina legale o la medicina forense.

Il termine medicina denota anche l´esercizio dell´attività professionale da parte di un medico e, nell´uso comune del termine, può indicare semplicemente un farmaco.

La salute, definita nella Costituzione dell´OMS, come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”, viene considerata un diritto e come tale si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che spettano alle persone. Questo principio assegna agli Stati e alle loro articolazioni, compiti che vanno ben al di là della semplice gestione di un sistema sanitario. Il medico di medicina generale, altresì conosciuto come medico di base o della mutua o di famiglia o di fiducia o curante, è, in Italia, l´ufficiale sanitario di primo livello. È scelto da ciascun cittadino per potersi garantire una prima forma di assistenza esterna al presidio ospedaliero (intervento sanitario di primo livello).

Molto spesso il medico di medicina generale (MMG) possiede una maggiore conoscenza del malato e attua un´azione educativa rivolta alla salute dell´assistito. Non solo i cittadini e gli equiparati, ma anche gli extracomunitari regolarmente soggiornanti hanno diritto alla scelta del medico di medicina generale. La scelta può avvenire nell´ambito del comune di residenza ovvero nel domicilio sanitario, cioè in un luogo differente nel quale l´assistito dichiara di permanere per più di tre mesi l´anno, per motivi di studio, lavoro, salute oppure per assistenza a malati.  In Italia la scelta del medico di base da parte del cittadino avviene presso gli uffici dell´Azienda sanitaria locale (A.S.L.) del Comune di residenza, dove egli deve individuare su un´apposita lista il nominativo del medico disponibile. Ogni medico ha un tetto massimo di 1500 pazienti (salvo coloro che già possedevano un numero maggiore prima dell´entrata in vigore della legge), ma esistono deroghe, come nel caso di un congiunto di un paziente già a carico (aumento del nucleo familiare). La scelta può essere rivolta anche ad un medico appartenente ad un´altra Azienda Sanitaria, purché autorizzata dall´A.S.L. di residenza. I cittadini non residenti possono godere dell´assistenza sanitaria erogata dal medico di base da un minimo di tre mesi fino ad un massimo di dodici, dopo i quali può essere prorogata. Per i cittadini residenti la validità dura un anno ed è, salvo variazioni, automaticamente rinnovata. Per cambiare medico (per esempio quando il medico cessa la propria attività), il cittadino dovrà comunicarlo, presentandosi alla propria A.S.L. con la vecchia tessera sanitaria e scegliere un nuovo medico. Il medico di base può, in alcuni casi, ricusare un assistito, comunicandone il motivo alla propria A.S.L. di appartenenza.

CENNI  STORICI

I più vecchi testi di medicina babilonese vengono datati verso il II millennio a.C. Il più famoso testo giunto fino ai nostri tempi è il diario diagnostico scritto dal medico Esagil-kin-apli di Borsippa, vissuto durante il regno di Adad-apla-iddina (1069-1046 a.C.). Le prime informazioni mediche egizie sono contenute nel papiro, il mezzo di scrittura degli egizi, di Edwin Smith datate circa nel 3000 a.C. Vigeva già allora una legislazione sanitaria e un´arte medica progredita, ricca di strumenti chirurgici ed elenchi di piante con proprietà medicinali. A quei tempi era comune indicare come origine delle malattie, eventi superstiziosi o l´implicazione di demoni, come riportato nel papiro di Ebers (datato nel 1550 a.C. circa)  anche se nello stesso papiro si descriveva quello che in seguito verrà denominato tumore.

Il primo medico greco conosciuto è stato Alcmaeone di Crotone, vissuto intorno al 700 a.C., egli è stato l´autore del primo lavoro di anatomia. Ippocrate ha creato la sua scuola medica nella città di Cos. I greci hanno avuto diverse influenze dall´Egitto soprattutto in campo farmacologico, tale influenza diventò molto più chiara quando si aprì una scuola di medicina greca in Alessandria. Nell´impero romano si assistevano alle prime specialità mediche quali l´urologia, l´oftalmologia ed altre, con il passare del tempo il popolo comprese che la cura dell´igiene preveniva la nascita di molte malattie, perciò si iniziarono a costruire i vari acquedotti. I chirurghi romani avevano molti attrezzi per lavorare, fra i quali scalpelli, cateteri, gli estrattori delle frecce, ed altri, per curare il dolore usavano l´oppio e le scopolamine e per lavare le ferite usavano l´aceto.

Ma i grandi furono Ippocrate e Galeno di Pergamo, che importante ruolo ebbero non solo nell´anatomia e nella patologia, ma anche nella chirurgia.

Ippocrate introdusse il concetto innovativo secondo il quale la malattia e la salute di una persona dipendono da specifiche circostanze umane della persona stessa e non da superiori interventi divini. Egli fu anche il primo a studiare l´anatomia e la patologia (per farlo applicò la dissezione sui cadaveri). Ippocrate inventò la cartella clinica, teorizzò la necessità di osservare razionalmente i pazienti, prendendone in considerazione l´aspetto ed i sintomi e introdusse, per la prima volta, i concetti di diagnosi e prognosi. Egli credeva infatti che solo la considerazione dell´intero stile di vita del malato permetteva di comprendere e sconfiggere la malattia da cui questo era affetto. Se tale prospettiva è rimasta ancora oggi come tipica della pratica medica, la ricchezza degli elementi che Ippocrate chiama in causa (dietetici, atmosferici, psicologici, perfino sociali) suggerisce un´ampiezza di vedute che raramente sarà in seguito praticata. Ma la necessità di una considerazione globale valeva anche in senso inverso: ogni elemento nella natura umana aveva, infatti, ripercussioni sull´intera esistenza.

Tale innovazione appare chiara soprattutto a partire dalle osservazioni che Ippocrate rivolge all´indirizzo della scuola di Cnido. Questa, sotto l´influenza delle prime osservazioni scientifiche compiute in area ionica (Talete, Anassimandro) aveva rafforzato lo spirito di osservazione tipico dei primi medici itineranti greci, nominati nei poemi omerici. Da una parte Ippocrate ha grande stima di tale approccio sperimentale, ritenendo che grazie ad esso l´intera verità potrà gradualmente essere scoperta; dall´altra parte egli ne critica il fatto che le osservazioni empiriche non siano congiunte in un quadro scientifico complessivo, che metta ordine nell´infinita varietà dei fenomeni con i quali il medico si deve confrontare. Solo questa conoscenza di tipo universale rende infatti il medico veramente tale.

Galeno, ha scritto più di 500 trattati sulla fisiologia, l´igiene, dietetica, patologia e farmacologia ed è accreditato come colui che scoprì l´esistenza del midollo spinale. Se Celso descrisse i quattro sintomi classici dell´infiammazione (“rubor” rossore, “dolor” dolore, “calor” calore, “tumor” gonfiore), Galeno ne osservò anche la limitazione funzionale (functio laesa). Notevole anche il trattato “Procedimenti anatomici”, basato sulla dissezione delle scimmie.

Il decadimento dell´Impero romano ha contribuito alla regressione delle pratiche mediche. Sono stati i religiosi a tramandare il sapere dell´antica cultura consentendo così il risveglio della medicina, assieme alla scuola araba e a quella salernitana (1100). Nacquero le prime Università mediche e nel 1300 la scuola bolognese aprì la prima scuola di anatomia. La medicina ai tempi del medioevo era un insieme di idee antiche e di influenze spirituali, Claude Lévi-Strauss identificò questa mistura come un “complesso sciamano”.

Nel XIV secolo la medicina fu scossa da quella che in futuro verrà chiamata la morte nera, ovvero la peste bubbonica. Le teorie mediche prevalenti dell´epoca misero la loro attenzione sulle spiegazioni religiose piuttosto che scientifiche, ma ciò risultò del tutto inutile poiché circa un terzo della popolazione Europea venne sterminato.

Il divulgarsi della stampa (XVI secolo) diede un nuovo impulso alla ricerca scientifica e una dopo l´altra vennero scoperte ed approfondite la circolazione sanguigna e linfatica, i meccanismi del cuore, della respirazione e della contrazione muscolare. Divennero sempre più stretti i rapporti tra medicina e le scienze naturali: grazie a questa interdisciplinarità i ricercatori fondarono l´anatomia patologica, la chimica organica e quella biologica, la fisiologia sperimentale.

Negli ultimi secoli grazie agli avanzamenti nella chimica e nelle tecniche ed attrezzature dei laboratori, ai miglioramenti nell´alimentazione e nell´igiene, il tasso di mortalità delle varie malattie è diminuito notevolmente, aumentando di conseguenza l´aspettativa di vita. Molte scoperte importanti nel campo medico sono avvenute per caso come per esempio quelle di Gregor Mendel (1822-1884) che ha pubblicato nel 1865 i suoi libri sulle piante, dai quali si formarono e si diffusero le leggi di Mendel, che poi costituiranno la base della genetica classica. Tutto questo ha consentito la scoperta della struttura del DNA avvenuta nel 1953. Altro caso emblematico fu quello di Alexander Fleming che nel 1928 constatò, alquanto meravigliato, la scomparsa di alcune colonie di stafilococco da una provetta grazie all´azione di una piccola muffa, verificando, in tal modo, il concetto di antagonismo batterico e di attività antibiotica fondamentali per debellare le malattie infettive.

La medicina, con la sua sperimentazione, spesso contrasta sia con le credenze religiose, sia con alcuni principi etico-morali dell´individuo. Negli anni ´30 sono state introdotte alcune pratiche mediche discutibili, compreso l´elettroshock e la lobotomia; negli ultimi anni l´aborto e la clonazione sono state oggetto di polemiche.

Spesso, soprattutto nei tempi moderni, le malattie vengono scoperte prima come un insieme di manifestazioni di sintomi che coinvolgono più organi e quindi denominate “sindromi“, per poi, dopo un loro adeguato inquadramento, essere denominate malattie. Questo, ad esempio, è accaduto in casi noti come l´AIDS (acronimo di Acquired Immune Deficiency Syndrome), con la quale si definisce la sindrome in cui si riscontra un insieme di manifestazioni dovute alla deplezione di linfociti T, e la SARS, (acronimo di Severe Acute Respiratory Syndrome), una forma atipica di polmonite, provocata da uno specifico virus, apparsa per la prima volta nel novembre 2002 nella provincia del Guangdong (Canton) in Cina, ed ha portato 813 morti al mondo per poi quasi sparire.

Il premio Nobel per la medicina fondato nel 1901, ha visto ogni anno ricompensare con tale riconoscimento prestigioso i medici per le loro scoperte. Ad esempio nel 1905 fu premiato Robert Koch per le sue importanti scoperte della tubercolosi, nel 1923 Frederick Grant Banting e John James Richard Macleod furono premiati per la scoperta dell´insulina, l´anno successivo fu scoperto da Willem Einthoven l´elettrocardiogramma.

Fra gli italiani premiati si ricordano Renato Dulbecco e Rita Levi-Montalcini.

SCUOLE DI FORMAZIONE, UNIVERSITA’ E CORSI DI AGGIORNAMENTO

In tutto il mondo si diventa medici dopo un corso di laurea della durata media di sei anni in cui, oltre all’apprendimento delle svariate discipline scientifiche inerenti la funzionalità del corpo umano in buona salute e no, vi è un tirocinio ospedaliero in cui si impara in pratica l’arte e la scienza medica a contatto con i malati. In seguito è possibile per il giovane medico scegliere una scuola di specializzazione universitaria in cui approfondire lo studio diagnostico e terapeutico delle malattie di un apparato piuttosto che un altro.

PRESENZA IN ITALIA ED EFFICACIA SULLA POPOLAZIONE

Secondo quanto testimoniato dall’ultima indagine dell’Istat in tema di salute, secondo la quale non si arresta, in primis, il processo di invecchiamento del Belpaese, dove almeno un italiano su cinque è Over 65, ed il 5,6% della popolazione è ultraottantenne.

Numeri che se presi singolarmente non dovrebbero destare particolari preoccupazioni. Queste sorgono spontanee, però, mettendo le percentuali di cui sopra in rapporto con i cittadini Under 15: il rapporto tra queste due fasce ha subito un ulteriore incremento rispetto ai passati studi, toccando quota 143,1%.

In definitiva, il Belpaese rappresenta il secondo stato più anziano d’Europa, appena dopo la Germania, e seguito da Bulgaria e Grecia. Meno nascite, mentre chi c’è già, invecchia. E si ammala, sempre più in maniera cronica. Anche qui, rimaniamo nell’ambito della suddetta analisi targata Istat: almeno il 38,9% degli italiani intervistati, infatti, ha affermato di essere affetto da almeno una delle principali malattie croniche. E non stiamo parlando di anziani (Over 75). Per questi ultimi, infatti, la percentuale si alza vertiginosamente: 86%.

Sulla base delle risposte date dagli intervistati, l’Istat ha anche avuto modo di stilare una sorta di “classifica” delle patologie che colpiscono maggiormente gli italiani, in maniera cronica:

  • Artrosi-artrite (17,8%)
  • Ipertensione (15,8%)
  • Malattie allergiche (10,2%)
  • Osteoporosi (7,3%)
  • Bronchite cronica e asma bronchiale (6,2%)
  • Diabete (4,8%)

Rimanendo in tema di salute, il 23% della popolazione peninsulare risulta fumatrice e si dice, anzi, amante della sigaretta. Nel 2009, infatti, si è dichiarato fumatore assiduo il 29% degli uomini, contro una percentuale di donne sensibilmente più bassa: 17%.

Insomma, sino a qualche tempo fa era valido il detto “Italiani, popolo di santi, poeti e navigatori”. Oggi, più che tutto ciò, potremo benissimo definirci uno stato di anziani, calciofili ed acciaccati.

TRATTATO DESCRITTIVO

Quali sono esattamente i compiti del medico di famiglia? Quali gli orari di apertura degli studi e delle visite a domicilio?

Per prima cosa occorre fare una distinzione tra le prestazioni erogate gratuitamente e quelle soggette a pagamento.

Le prestazioni per le quali non dobbiamo corrispondere nessuna parcella:

  • visita medica generale, ambulatoriale e domiciliare;
  • prescrizione di farmaci richiesta di visite specialistiche;
  • proposte di ricovero ospedaliero;
  • assistenza domiciliare programmata;
  • redazione di alcuni particolari certificati medici (idoneità alle attività sportive non agonistiche, riammissione alla scuola dell´obbligo);
  • accesso presso gli ambienti di ricovero dell´assistito prima medicazione (cioè quella eseguita su una ferita non precedentemente medicata);
  • sutura di ferita superficiale e successive medicazioni;
  • rimozione punti di sutura e medicazioni;
  • tamponamento nasale anteriore;
  • lavanda gastrica;
  • fleboclisi unica e solo in caso di urgenza.

Le prestazioni eseguite dal medico gratuitamente solo previa autorizzazione della ASL:

  • ciclo di fleboclisi;
  • ciclo curativo di endovenose;
  • vaccinazioni non obbligatorie.

Le prestazioni che non sono classificabili come obblighi del medico di medicina generale possono essere comunque erogate dal medico nei confronti dei propri assistiti, ma dovranno essere retribuite poiché rientrano nell´ambito della libera professione.

 Salvo i casi d´urgenza, le visite nello studio medico vengono effettuate, di norma, mediante un sistema di prenotazione. Le visite domiciliari vanno richieste entro le ore 10.00 del mattino e, in tal caso, il medico è tenuto a effettuarle in giornata, il prima possibile. Le visite richieste dopo tale ora, invece, possono essere effettuate entro le ore 12.00 del giorno successivo. Nella giornata del sabato il medico non è tenuto a svolgere attività ambulatoriale, ma ad effettuare comunque le visite domiciliari richieste entro le ore 10.00 dello stesso giorno o quelle richieste nel giorno precedente.

– Assegnazione temporanea del medico curante

Se si dimora in una città diversa da quella di residenza, per un periodo che va da un minimo di tre mesi ad un massimo di un anno, è possibile ottenere l´assegnazione temporanea del medico di base e, alla fine del periodo, rinnovare la richiesta.

La questione è stata regolamentata da un accordo di Governo, Regioni e Province autonome che risale a qualche anno fa (Gazzetta ufficiale n. 121 del 27 maggio 2003).

In virtù di quanto stabilito con tale accordo, le Asl provvedono all´iscrizione temporanea, in un apposito elenco, dei cittadini non iscritti negli elenchi anagrafici del o dei Comuni inclusi nel proprio territorio, ma che vi dimorino abitualmente, per periodi superiori a tre mesi e per motivi attinenti genericamente all´attività di lavoro, di studio o di salute.

L´accordo è sorto sia per raggiungere maggiore uniformità nell´applicazione della normativa già esistente, sia per garantire la necessaria flessibilità alle esigenze di mobilità dei cittadini sul territorio nazionale.