Rebirthing letteralmente significa “rinascita”. Si tratta di una particolare pratica alternativa che, basandosi sul respiro e sulla sua corretta funzionalità, non solo può rappresentare un metodo per allentare tensioni fisiche o stress emotivi di varia natura, ma soprattutto può agire sulla sfera psicologica fino ad una riscoperta del proprio io, arrivando a rivivere esperienze legate alla nascita, ad eliminare eventuali traumi e a “rinascere” fino al raggiungimento di un’armonia a livello globale.

CENNI STORICI 

Il Rebirthing è una pratica recente. La sua introduzione nel panorama delle discipline alternative risale infatti alla metà degli anni ’70, anche se essa è comunque legata ad una serie di sperimentazioni e ricerche avvenute negli anni precedenti.

Infatti, una delle prime esperienze a cui poi si deve l’avvio degli studi in tal senso, è quella che ebbe l’ex consulente finanziario Leonard Orr nel 1962, quando durante uno dei suoi viaggi in India, ebbe modo di sperimentare le grandi potenzialità della respirazione: egli, appassionato di meditazione e pratiche orientali per il ritrovamento del benessere, focalizzò l’attenzione in particolare sulla forza del respiro, imparando a trovare il metodo adatto per riuscire a rilassare completamente corpo e mente. E non solo: “giocando” con la respirazione, sperimentò quello che poi venne definito “respiro circolare”, ossia un particolare respirazione “consapevole”, guidata dalla coscienza, un respiro continuo in cui non esistono pause tra inspirazione ed espirazione. Questo metodo, se praticato correttamente, riusciva a far risalire addirittura a dei ricordi legati alla nascita e a riviverli. Per Orr, all’origine della maggior parte dei problemi psicologici degli individui, vi erano infatti dei traumi avvenuti nel passato e, in particolare, l’esperienza  della nascita. Attraverso il respiro consapevole, era dunque possibile rivivere tali traumi, prenderne piena coscienza fino a liberarsene definitivamente.  Proprio per questa profonda sensazione di “rinascita”, Orr decise di nominare la sua pratica “Rebirthing” ( rinascita appunto).

La respirazione poteva avvenire “ a secco”, su di un lettino, oppure immersi in acqua calda. Quest’ultimo caso, favoriva maggiormente la rievocazione dei momenti della vita uterina.

Orr perfezionò le sue teorie e la sua tecnica e iniziò a diffonderla agli inizi degli anni ’70. Già nel 1974-75 la pratica del rebirthing aveva trovato grande diffusione, grazie anche alle ricerche degli allievi di Orr, tra cui Sondra Ray, Jim Leonard o Phil Laut, ognuno dei quali apportò nuovi concetti e nuovi approcci al rebirthing.

SCUOLE DI FORMAZIONE, UNIVERSITA´ E CORSI DI AGGIORNAMENTO

La Scuola di Respiro, con sedi a Roma e Parma offre corsi di formazione professionali per operatori di rebirthing, oltre a sedute individuali, settimane e vacanze terapeutiche per testare la respirazione consapevole e i suoi effetti benefici.

Corsi, seminari, conferenze e sedute individuali di rebirthing transpersonale sono offerti dall’ A.R.A.T di Roma ( Associazione Rebirthing ad Approccio Transpersonale) fondata dal dott. Filippo Falzoni Gallerani.

A livello internazionale, la formazione per operatori professionisti di rebirthing è regolata dall’ A. R. T. I (Association of Rebirthers and Trainers International). In Italia, scuole qualificate certificate da A.R.T. I. sono l’European Rebirthing School di Antonio Valmaggia a Varese e “Sfere”, Scuola di Evoluzione Personale, di Piergiorgio Roffino a Milano.

Il Rebirthing Integrativo trova ampio spazio con corsi e approfondimenti presso l’Istituto Internazionale di Rebirthing Integrativo diretto da Lida Perry a Milano e Breda e l’A.V.P. (Associated Vivation Professionals Italia) di Torino.

Corsi e sedute di rebirthing anche presso l’Associazione Ananda Ashram di Milano, presso il Centro Spirituale di Pace Herakhandi di Villa San Secondo ( Asti), il Centro Dharmadhatu ( Centro di Discipline Orientali per il Benessere Psicofisico) di Milano, La Scuola di Rebirthing e Counseling “Onyhana” ( Associazione per lo sviluppo del potenziale umano) con sedi a Milano, Biella, Rosignano, Lecco e Alassio, l’Associazione Rebirthing Project di Milano, il Centro Ametista di Genova e l’Associazione per il benessere naturale “L’orso morgante” di Milano.

PRESENZA IN ITALIA ED EFFICACIA SULLA POPOLAZIONE

La diffusione del rebirthing in Italia si deve soprattutto all’opera del dott. Filippo Falzoni Gallerani, con la pubblicazione di “ Il respiro dell’anima” del 1991 e “ Rebirthing transpersonale” del 1996.

L’approccio di Gallerani si è differenziato da quello dei suoi colleghi statunitensi poiché ha unito le conoscenze e gli studi sul potere della respirazione consapevole con le teorie della psicologia transpersonale, la psicologia che trascende l’io personale e la razionalità convenzionale, addentrandosi fino agli aspetti spirituali e trascendentali degli esseri umani.

Gli studi di Gallerani si sono concretizzati nella fondazione dell’A.R.A.T. ( Associazione Rebirthing ad Approccio Transpersonale) che oggi offre corsi di formazione, incontri e seminari per favorire la diffusione di tale pratica.

Oltre al dott. Gallerani, altri specialisti si sono interessati al rebirthing di Orr e hanno contribuito alla diffusione della pratica in Italia. Tra questi Antonio Valmaggia, fondatore dell’European Rebirthing School di Varese.

Oggi il numero di persone che si avvicina a tale disciplina alternativa sono in numero crescente. Il rebirthing viene utilizzato in particolar modo come tecnica di rilassamento, come aiuto per superare gli attacchi di panico e per allentare tensioni causate da stress di varia natura.

TRATTATO DESCRITTIVO

Il rebirthing è una pratica che può essere avvicinata alla meditazione, in quanto, anche in essa lo scopo principale è quello di condurre ad una maggiore consapevolezza e una maggiore conoscenza di sé. Ciò avviene imparando ad utilizzare la respirazione in modo da rivivere traumi del passato, prendere coscienza di essi fino ad eliminarli per il ritrovamento del benessere. Il tipo di respiro che il rebirthing insegna è il cosiddetto “respiro circolare” o “consapevole”, ossia un particolare modo di respirare, in cui occorre eliminare qualsiasi pausa di apnea tra il momento dell’inspirazione e quello dell’espirazione. In tal modo si ottiene un respiro continuo e armonioso, con un conseguente effetto di rilassamento a livello fisico e mentale. Imparare a respirare correttamente apporta benessere corporeo, in quanto si ottiene una maggior ossigenazione del sangue e dei tessuti e serenità emotiva, con il raggiungimento di sensazioni di pace e calma profonde.

E non solo: il respiro circolare, senza pause, permette di individuare particolari traumi impressi nelle cellule dell’organismo fin dalla nascita o addirittura dal momento della vita uterina. In tal senso, è possibile affermare che il rebirthing è un processo energetico, attraverso cui si innesca un viaggio a ritroso nel proprio io, rendendolo consapevole delle esperienze negative vissute, in particolare di quelle rimosse e nascoste nella mente. Solo riconoscendo tali traumi è possibile rimuoverli e ritrovare l’armonia globale.

In questo viaggio è importante affidarsi ad un esperto, il rebirther, un operatore che insegna come respirare in modo corretto per raggiungere la consapevolezza. Solitamente una seduta si aggira intorno ai 30 minuti, in cui si pratica il respiro consapevole comodamente sdraiati su un lettino.

Le sensazioni che possono emergere variano da persona a persona a seconda del proprio vissuto e anche il modo di reagire è diverso in ogni caso: ci si può lasciar andare alle emozioni sfogandole in pianto, oppure in un urlo di rabbia, o ancora entrando in una profonda condizione di rilassamento. In ogni situazione, è comunque fondamentale che il rebirther dialoghi con il soggetto, rassicurandolo sull’eventuale manifestazione di ricordi dolorosi e insegnandogli come renderli consapevoli, accettarli per poi rimuoverli. Le sedute possono avvenire “ a secco”, oppure in acqua calda e, in questo caso, la stimolazione dei ricordi legati alla nascita risulta maggiormente favorita.

Dalla sua introduzione grazie a Leonard Orr, la pratica del rebirthing ha trovato diversi consensi ed è stata oggetto di studio per diversi specialisti, che ne hanno ampliato le teorie con nuovi approcci. Uno di questi è quello del “Rebirthing Integrativo” o Vivation di Jim Leonard, che pone come principio di base “l’integrazione”, ossia imparare attraverso il respiro ad accettare le situazioni che si presentano quotidianamente nella vita, rendendo l’atteggiamento positivo anche davanti ad episodi o sensazioni spiacevoli.

Altro approccio che avvicina la pratica alla sfera psicologica è il già citato “Rebirthing Transpersonale” di Gallerani, che trascende oltre la conoscenza dell’io fino ad arrivare al suo aspetto spirituale.

Altro metodo interessante è stato quello elaborato da Sondra Ray e Bob Mandel che ha avvicinato il rebirthing alla vita di coppia, con la rimozione di tutti quei blocchi che possono ostacolare la stabilità e l’armonia all’interno di una relazione.

Il respiro consapevole, per le sue proprietà benefiche, risulta molto utile nella cura degli attacchi di panico, per cui spesso uno dei sintomi principali è il senso di asfissia o l’iperventilazione. Inoltre, la respirazione corretta permette di ristabilire l’equilibrio di ph nel sangue contrastando tutti quei fenomeni come capogiri o tachicardia e, essendo un mezzo di conoscenza individuale, il rebirthing è un valido aiuto per ritrovare fiducia in se stessi e nelle relazioni con gli altri.

Tale pratica è consigliata alle donne in gravidanza, per superare sia le tensioni fisiche che quelle emotive legate all’ansia del parto e anche ai bambini, come aiuto per il trattamento di disturbi del carattere o legati proprio alla respirazione.

Il rebirthing non ha controindicazioni ma è comunque sempre opportuno rivolgersi ad un professionista. È adatto a soggetti di ogni tipo e di ogni fascia d’età, ma per l’eccessiva iperventilazione che può apportare, è sconsigliato a persone che soffrono di problemi cardiaci o comunque va praticato con molta prudenza.