L’alimentazione è elemento essenziale al nostro benessere. Per definizione, è alimentazione tutto ciò che contribuisce a mantenere efficiente un qualsiasi meccanismo o macchinario, a rifornirlo cioè di una quantità di energia sufficiente al suo buon funzionamento.  Nel caso specifico dell´essere umano, la macchina cui ci riferiamo è il fisico. Contrariamente all´opinione comune, alimentare non significa, o meglio, non allude semplicemente all´atto del mangiare, bensì ad una sua forma corretta, finalizzata, precisamente, ad apportare al nostro corpo quell´equilibrato sostentamento energetico che esso necessita per svolgere il suo compito principale, vivere. Affinchè l´organismo funzioni correttamente, è necessario da parte nostra guardare alle abitudini alimentari che siamo soliti seguire con più responsabilità, puntando non alla quantità, ma alla qualità di ciò che mangiamo, evitando di incappare in quei problemi di salute  che potrebbero essere prevenuti sulle nostre tavole, semplicemente badando a: un consumo alimentare adeguato e vario, un peso corporeo tenuto sotto controllo, una maggiore informazione circa il proprio stato di salute, una costante attività fisica.
Sfortunatamente,infatti, parlare di alimentazione significa oggi soprattutto affrontare l´ormai troppo  diffusa questione dei disturbi e delle intolleranze ed allergie alimentari.
La vita moderna proietta l´ombra della sua frenesia soprattutto sulle abitudini del nostro quotidiano mangiare, spingendoci a trasgredire frequentemente le norme di una nutrizione sana, che assolva il compito di soddisfare i nostri fabbisogni energetici, prima ancora di quelli pschici.
A quanto pare, infatti, il ricorso disperato ad un´alimentazione smodata o non controllata è espressione di rilevanti problematiche psicologiche, e recenti studi hanno dimostrato come la società  ricerchi nell´assunzione del cibo un rifugio ai propri disagi e alle proprie preoccupazioni, o parimenti, come queste stesse preoccupazioni ne determinino il rifiuto.
Di norma i disturbi alimentari, infatti,  sembrano trovare la loro causa prima da una parte nello stress dovuto all´insostenibilità dei ritmi di una vita spesso dedicata,o meglio, votata al solo lavoro, dall´altra nella smania, oggi perversa, di aderire agli standars di bellezza e magrezza dettati dai mass media; ma non solo.
Lontanamente da quanto si possa pensare, a disegnare i lineamenti di una società nutrizionisticamente malata, concorrono altrettanti fattori, genericamente ascrivibili a forme di stress, dipendenze, forti traumi psicologici, o ancora esperienze dal forte impatto emotivo come: morte di un familiare o persona vicina al soggetto,alcolismo, matrimonio, divorzio etc.
Legati a preesistenti problemi psicologici, i disturbi alimentari possono tradursi in vere e proprie patologie, tra le quali, di rilievo: alimentazione incontrollata, bulimia e anoressia.
Per alimentazione incontrollata si intende un disturbo,specie in età adulta, affine solo in apparenza alla bulimia. Alla sola finalità di reprimere la propria emotività, i soggetti affetti da questo disturbo si abbandonano ad un consumo di cibo smodato e rapido, per di più senza controllo. La maggior parte dei soggetti affetti da alimentazione incontrollata sono obesi e soffrono dei disturbi legati a questa condizione, come ad esempio:arteriosclerosi, cardiopatie, ipertensione, patologie osteo-articolari.
Similare sembra il comportamento dei soggetti bulimici, che però esteriormente hanno un peso relativamente nella norma. La bulimia colpisce specialmente le donne ed è caratterizzata dal consumo episodico di grandi quantità di cibo, seguite da eliminazione autoindotta come il vomito.
Differentemente dall´alimentazione incontrollata però, chi soffre di bulimia è ossessionato dalla forma fisica, nel tentativo di controbilanciare gli eccessi alimentari cui si è ceduti.
Alle abbuffate dei disturbi appena citati, invece, si contrappone nettamente quello dell´anoressia, caratterizzata dal rifiuto del cibo. Principale preoccupazione del soggetto anoressico,infatti, è la paura di ingrassare.
Questi mali sono oggi purtroppo molto diffusi e attaccano in special modo le giovani età, soprattutto  nei periodi adolescenziali in cui lo sviluppo della pubertà comporta modifiche fisiche spesso difficili da accettare. Gli esperti ci informano inoltre che patologie del genere si originano soprattutto all´interno della famiglia, in conseguenza di un´educazione iperprotettiva o del tutto assente.
La ricerca e lo studio su intolleranze e allergie alimentari, invece, sta portando oggi nuova luce alla soluzione di alcuni di quei mali di cui soffre una ristretta, ma consistente, fetta della nostra società. Le conseguenze negative dell´assunzione di cibi ai quali si è allergici o intolleranti può portare, tra i tanti, a reazioni negative come :dermatiti (reazioni e problemi legati alla pelle),asma, cefalee (genericamente,mal di testa), vertigini,
epatopatie  (problemi legati al fegato), coliti.
Intolleranze ed allergie si differenziano principalmente per la gravità della loro reazione nel soggetto a rischio, e per la loro curabilità o meno. In questo senso le allergie comportano rischi assai più gravi e per di più sono inguaribili. La terapia in entrambi i casi è quella di eliminare, dalla dieta del soggetto, quegli alimenti e quelle componenti alimentari che provocano la reazione negativa. Mentre però, come accennato, a disintossicazione avvenuta, un individuo  potrà reinserire nella sua dieta quei cibi cui era intollerante, non si potrà dire lo stesso del soggetto allergico che si vedrà costretto a fare a meno di quegli alimenti per tutta la vita.