Dianetics (dal greco dià, “attraverso”, e nous, “mente”: potremmo dire “guarigione della mente attraverso la mente”) è la dottrina olistica (volta cioè a una guarigione totale dell’uomo – corpo, psiche, mente e spirito) elaborata dallo scrittore statunitense Lafayette Ronald Hubbard (1911-1986), sulla cui base è nato il movimento noto come Scientology o Chiesa di Scientology. Si tratta di uno dei gruppi più controversi del XX secolo: si consiglia dunque di valutare con cura, attraverso una ricognizione preliminare dei principi e degli intenti di Scientology, un eventuale approccio alla terapia di Dianetics.

CENNI STORICI

La vita di Lafayette Ronald Hubbard, universalmente noto come Ron Hubbard (1911-1986), è a dir poco impressionante: una narrazione di volta in volta avventurosa, grottesca, inquietante, quasi una parabola simbolica. Studente fallito di ingegneria civile, il giovane Hubbard inizia ad inviare racconti di fantascienza a riviste pulp specializzate. Come molti appassionati di fantascienza, Hubbard si interessava alle tecniche di manipolazione e trasformazione della mente umana, un tema molto presente, a livello popolare e colto, nell’America del periodo bellico e nel dopoguerra. In quegli anni consultò le opere di Freud e di altri psicoanalisti nella biblioteca dell’ospedale navale di Oak Knoll (fu per qualche tempo nella marina militare), ma arrivò presto a convincersi della necessità di un metodo alternativo alla psicoanalisi e alla psichiatria per la cura delle malattie psichiche e anche fisiche. Nel 1945 andò a vivere a Pasadena, nella sede dell’Ordo Templi Orientis (l’ordine occultistico fondato da Aleister Crowley) di cui era maestro Jack Parsons, forse suo amico e certamente suo socio in affari: così entrò in contatto con pratiche della Golden Dawn di Crowley come la magia sessuale e l’evocazione di demoni e spiriti.
Al 1950 risale l’atto di nascita della nuova dottrina: ad Elizabeth, New Jersey, la Hubbard Dianetic Research Foundation, le cui sedute attirarono anche l’attenzione di un “addetto ai lavori”, il dott. Joseph Winter. Pochi mesi dopo John W. Campbell, il direttore della rivista di fantascienza Astounding Science Fiction, affascinato dalla nuova esperienza, lo invitò a pubblicare il libro: Dianetics: The Modern Science of Mental Health (“Dianetics: la scienza moderna della salute mentale”: oggi il sottotitolo è La forza del pensiero sul corpo), che divenne uno strepitoso best-seller.1 Nonostante l’enorme successo popolare, il testo di Hubbard non trovò mai credito presso gli ambienti scientifici, salvo sporadici episodi di curiosità nel periodo immediatamente successivo alla pubblicazione. Il grande flusso di denaro che iniziava a scorrere e le forti critiche di psicologi e medici (la più frequente sottolineava come Dianetics contenesse o banalità e luoghi comuni presi dalla letteratura divulgativa sulla psicoterapia e l’ipnosi, o sciocchezze inventate sul momento dall’autore, che tra l’altro utilizzava una terminologia arbitraria molto simile a quella di un racconto di fantascienza) destarono in Hubbard un duplice atteggiamento che poi avrebbe caratterizzato tutta la sua carriera: da un lato l’accumulo spregiudicato di capitali attraverso le pubblicazioni, i corsi e le altre attività (Scientology è stata definita “la più costosa delle religioni”), dall’altro la difesa a oltranza di Dianetics come unica forma di terapia dell’essere umano nella sua totalità e la lettura complottistica delle critiche ai suoi metodi (dietro le quali scorgeva la mano del Partito Comunista e della casta degli psichiatri). Dopo numerose vicissitudini umane e finanziarie, nel 1953 Hubbard ritenne maturi i tempi per la fondazione di un movimento: il nome compare per la prima volta in una serie di conferenze dell’anno precedente dal titolo “Scientology, una filosofia religiosa”. Nello stesso anno era uscito What To Audit (poi intitolato: A History of Man, “Una storia dell’uomo”), in cui, oltre ad esporre la cosmologia di Scientology (in cui convivono occultismo in salsa New Age e spunti degni di un romanzo di fantascienza), proclamava con accenti quasi evangelici l’avvento di una nuova era. Come previsto dalla Costituzione Americana, che ha liberalizzato la fondazione e la gestione delle comunità religiose istituzionalizzate, tra la fine del ’53 e l’inizio del ’54, Scientology divenne la Chiesa di Scientology.
Non è qui il luogo per riferire nel dettaglio la storia del movimento. Hubbard fu un grande istrione, un instancabile conferenziere e un genio della propaganda e dell’organizzazione. Ogni sua parola veniva registrata, ogni registrazione diventava un testo sacro della setta e l’adepto doveva quindi pagare profumatamente per accedere alla conoscenza dei principi di Scientology. Negli anni ’50 e ’60 iniziò la capillare opera di diffusione di Dianetics e di Scientology ai due lati dell’oceano, in America e in Europa: nel ’67 fu addirittura fondata la Sea Organization, un gruppo paramilitare ancor oggi ai vertici del movimento, e Hubbard sfogò la sua antica passione per la navigazione organizzando una flotta e viaggiando senza sosta per acquistare sempre più visibilità e potere, finché nel 1973 non stabilì la sua “Mecca”, secondo il linguaggio dei seguaci, a Clearwater in Florida. In quel periodo nacque anche uno studio di registrazione che produsse numerosi documentari divulgativi-propagandistici.
Gli anni ’70 videro il rafforzamento della Chiesa-setta ma anche, parallelamente, il moltiplicarsi delle inchieste e dei procedimenti penali nei suoi confronti. La debolezza delle dottrine di fronte al vaglio della critica, lo sfruttamento degli adepti, che pagavano un gran prezzo a Scientology sia in termini finanziari che di tempo ed energie, e molti altri elementi, spinsero le autorità statunitensi a svolgere indagini approfondite, che portarono nel 1977 ad un celebre scandalo: gli inquirenti scoprirono l’esistenza di una rete di spionaggio che la setta era riuscita ad infiltrare in molti uffici governativi del Paese. Nello stesso periodo iniziò l’inesorabile penetrazione di Scientology nel mondo di Hollywood: com’è noto, sono molti oggi gli attori e gli uomini di spettacolo attivamente impegnati nella diffusione delle idee di Hubbard o semplicemente simpatizzanti (Tom Cruise, John Travolta, Juliette Lewis, Priscilla e Lisa Presley: in Italia il musicista pop Roby Facchinetti dei Pooh). Altre rivelazioni contribuirono a minare ulteriormente la credibilità della Chiesa di Scientology, malgrado il costante aumento di personalità famose nelle liste di adepti e sostenitori, che oltre ai benefici promessi dalle cure e dagli insegnamenti di Hubbard, cercano a volte un ambiente in grado di garantir loro le giuste manovre per accedere a posizioni di potere sempre più elevate.
Nel 1978 uscì New Era Dianetics (NED), un corso riveduto e corretto per applicare la terapia di Dianetics col massimo dei risultati in un periodo ancor più breve. Gli ultimi anni di Hubbard trascorsero in un volontario ritiro dai clamori della vita pubblica, ma non mancarono altre disavventure, familiari e legali, a volte enigmatiche e inquietanti, a volte grottesche: come tutta la sua sconcertante vicenda umana.

SCUOLE DI FORMAZIONE, UNIVERSITÀ E CORSI DI AGGIORNAMENTO

Corsi e seminari su Dianetics vengono organizzati esclusivamente dalle organizzazioni che fanno diretto riferimento a Scientology. Si consiglia di valutare attentamente l’opportunità di rivolgersi a questi gruppi, perché non si tratta di semplici associazioni dedite alla diffusione e alla pratica di una terapia, ma delle articolazioni di un vero e proprio movimento “religioso”.
Siti ufficiali:
www.scientology.it
www.dianetics.org

PRESENZA IN ITALIA ED EFFICACIA SULLA POPOLAZIONE

Poiché è impossibile distinguere nettamente tra Dianetics come metodo terapeutico e Scientology come setta religiosa, la diffusione di Dianetics in Italia ha coinciso con l’opera di proselitismo della Chiesa di Scientology nel nostro Paese.
Nel 1974 sorse il primo Hubbard Dianetics Institute, ma prudentemente veniva posta tra parentesi la natura religioso-settaria del movimento. Solo nel 1985 la denominazione “Chiesa di Scientology” fu utilizzata ufficialmente anche in Italia, nonostante la nostra cultura giuridica sia del tutto diversa da quella americana relativamente ai rapporti fra Stato e Chiese o comunità religiose. Da allora la storia pubblica di Scientology-Dianetics nel nostro Paese è stata soprattutto la storia delle vicissitudini giudiziarie del movimento. Nel 2000 si è concluso, dopo dodici anni, un processo che ha coinvolto 140 operatori di Scientology accusandoli dei più gravi reati solitamente connessi alla gestione delle sette: salvo l’associazione a delinquere, gli altri capi d’accusa – come circonvenzione d’incapace, truffa e abuso della professione medica – portarono a condanne definitive per molti degli imputati. In Italia Scientology è stata anche sanzionata a più riprese per pubblicità ingannevole dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato. Nel 1998 il Ministero dell’Interno presentò un rapporto di pubblica sicurezza in cui la Chiesa di Scientology era trattata come una setta dedita soprattutto a pratiche di manipolazione mentale con finalità come il controllo degli adepti e il loro sfruttamento economico, spesso equiparabile a una vera e propria estorsione.
 Se gli organi istituzionali si sono pronunciati in modo così severo, il mondo scientifico e culturale non è stato da meno. Solo per limitarci a Dianetics, non si contano le definizioni sprezzanti che stigmatizzano i suoi principi e il suo metodo come “pseudoscientifici” e prendono di mira il “dogmatismo” del fondatore, da sempre assertore della superiorità della sua cura e mai disposto ad accettare verifiche esterne. Con queste premesse, valutare l’efficacia di Dianetics al di fuori delle convinzioni di Scientology come setta, risulta pressoché impossibile.

TRATTATO DESCRITTIVO

Dianetics si presenta sin dall’inizio come un’alternativa (anzi, l’alternativa) alle precedenti terapie della psiche e della mente umana. Col suo linguaggio nutrito di fantascienza e il suo spirito result oriented (orientato ad ottenere risultati), Hubbard la chiama senza mezzi termini una “tecnologia della mente umana”.
Nella dottrina dello scrittore statunitense la mente consiste di due parti: la mente analitica e la mente reattiva. La mente analitica è il livello conscio e intelligente che gestisce i dati e risolve i problemi, la mente reattiva è sostanzialmente l’inconscio della psicoanalisi. Tuttavia Hubbard sottolinea in modo più schematico come nella mente reattiva si registrino i ricordi traumatici e dolorosi, che costituiscono i cosiddetti engram (termine coniato dal biologo R. Semon). Come si vede, atmosfera e linguaggio ricordano una versione semplificata della cibernetica: la nostra mente è una sorta di macchina elettronica, un calcolatore in cui sono archiviate delle tracce negative che sono all’origine di tutti i nostri blocchi e le nostre fobie, di tutte le nostre malattie fisiche e psichiche e vanno quindi “cancellati”. Una volta rimossi gli engram, non permane più in noi neanche il loro supporto, la mente reattiva: raggiungiamo così lo stato di clear, in cui la nostra mente è “pulita”, sgombra, ovvero libera e sana.
Hubbard considerava Dianetics una vera e propria “scienza” fondata su leggi naturali. Ma secondo Dianetics l’inconscio, la mente reattiva, è un archivio di “immagini mentali” che risalgono addirittura a prima della nascita, ad esistenze precedenti vissute in altre culture, a volte su altri pianeti: affermazioni in cui si mescolano elementi dell’occultismo e suggestioni della fantascienza. Il primo effetto degli engram è la creazione di “aberrazioni” (deviazioni dalla chiarezza razionale propria della mente analitica), ovvero un complesso di inclinazioni e impressioni che sono la causa profonda di quasi tutti i problemi presenti nel corpo e nella psiche dell’uomo. Hubbard, insomma, ritiene non solo che la maggioranza delle nostre “malattie” sia di natura psicosomatica, ma anche che il nostro inconscio – il livello reattivo della mente – sia soggetto nella sua fase pre-natale a suggestioni ipnotiche da parte dell’ambiente circostante, e in generale rechi su di sé delle impronte negative che si manifestano sotto forma delle corrispondenti patologie. Così, una volta eliminato il contenuto traumatico che ha scatenato la malattia, quest’ultima migliora o addirittura scompare: ovviamente condizione perché ciò avvenga è far emergere alla coscienza e alla memoria quel contenuto con le emozioni che lo accompagnano. È evidente che si tratta di una semplificazione di alcune idee poi rifiutate da Freud e sviluppate da indirizzi meno scientifici della prima psicoanalisi: in particolare la cosiddetta abreazione, ovvero il processo con cui il materiale sepolto nell’inconscio diventa cosciente attraverso un’espressione emotivamente appropriata e accompagnata da una consapevolezza del nesso causale tra sintomi nevrotici e l’evento vissuto come traumatico.
Uno dei metodi più controversi di Dianetics è proprio legato a questa esigenza di far affiorare ed eliminare gli engram: si tratta del cosiddetto metodo di auditing. La persona desiderosa di guarire, il pre-clear, si confronta in un dialogo serrato con un assistente esperto o auditor, che gli rivolge una serie di domande registrando (letteralmente) le risposte. In seguito l’auditor, individuate le zone emotivamente sensibili, traumatiche, del vissuto psichico del “paziente”, continua a sollecitare risposte con tecniche leggermente diverse, finché l’altro non raggiunga lo stato di clear e quindi la salute mentale e una potenziale salute fisica. Le undici tappe della procedura di auditing ricordano piuttosto esplicitamente una seduta di ipnosi classica con spunti estremamente semplificati di psicoanalisi “popolare”, dialogo psicoterapeutico e counseling.
 Così elementi diversi, vagamente ispirati alla sapienza tradizionale e alla moderna terapia della psiche, vengono combinati in una forma apparentemente scientifica di problem solving (soluzione di problemi): Hubbard scrive che un organismo clear, privo ormai di engram, è in grado di controllare ogni aspetto della fisiologia – l’attività del cuore e in generale della muscolatura involontaria, l’apparato endocrino etc. Si spinge ad affermare che la nuova terapia potrebbe guarire il cancro e il diabete, che la persona clear non prende il raffreddore, è meno soggetta ad incidenti ed acquista un quoziente intellettivo superiore di 50 punti al periodo “prima della cura”.
Nella successiva dottrina di Scientology, Hubbard accenna anche a livelli psico-spirituali superiori che la persona clear può raggiungere dopo il successo del proprio auditing, ma trattarne ci porterebbe in un territorio troppo distante da quello delle terapie olistiche. Uno degli aspetti di Dianetics-Scientology che più hanno colpito l’immaginazione collettiva è l’uso, soprattutto durante le sedute di auditing, di un particolare strumento, l’E-meter o elettropsicometro. Si tratta di uno strumento che utilizza un principio simile a quello della macchina della verità: la misurazione della resistenza elettrica cutanea del corpo umano. Ma invece di registrare le risposte del sistema nervoso simpatico come fa la macchina della verità, secondo Hubbard l’E-meter è in grado di misurare le variazioni di “massa mentale” (una forma di condensazione dell’energia psichica) a seconda dei blocchi psicofici dovuti agli engram.
Oggi Dianetics è accettata e praticata solo dagli adepti o dai simpatizzanti di una Chiesa-setta, Scientology, che è tra le più criticate – in modo davvero trasversale – per i numerosi aspetti inquietanti che caratterizzano la sua gestione e diffusione e per l’inconsistenza scientifica delle sue dottrine. Gli unici controlli risultati positivi sono avvenuti nell’ambito della setta stessa o di gruppi ad essa collegati, anche perché uno dei suoi principi organizzativi è proprio quello di eludere sistematicamente i tentativi di verifica provenienti dall’esterno, tutti immancabilmente ispirati dalle istituzioni “psichiatriche” con i loro interessi o dalle cosiddette persone “soppressive” (suppressive), figure psicologicamente e socialmente negative da cui l’adepto di Scientology deve assolutamente “disconnettersi”.