Il termine famiglia, nel corso degli anni e delle epoche ha assunto strutture e definizioni per certi versi lontanissime fra loro. La più antica testimonianza di famiglia finora trovata è la cosiddetta “Famiglia di Eulau”, che proviene da una tomba trovata a Eulau (Sassonia), datata 4600 anni fa, contenente i resti di un uomo, una donna (con una età stimata di circa trent’anni) e due bambini di circa 5 e 9 anni di vita. L’analisi del loro DNA ha confermato il legame di parentela familiare suggerito dalle peculiarità della sepoltura (sembra che i corpi furono sepolti abbracciati fra di loro).

Peter Laslett, storico, fondatore del celebre Gruppo di Cambridge ha delineato cinque tipi di famiglie, ormai utilizzate da tutti i sociologi:
  • Nucleare: famiglia formata da una sola unità coniugale;
  • Estesa: famiglia formata da una sola unità coniugale e uno o più parenti conviventi;
  • Multipla: famiglia formata da due o più unità coniugali;
  • Senza struttura coniugale: famiglia priva di un’unità coniugale (persone che convivono);
  • Solitario: famiglia formata da una sola persona.
Quella che ancora oggi viene definita “famiglia classica” composta da padre, madre e due/tre figli sembra quasi diventata utopia. Prima di tutto il numero dei figli: nei casi più diffusi c’è un figlio unico. La coppia, spessissimo è sostituita da due relazioni distinte e separate dei genitori originali, che trasformano il termine facendolo diventare “famiglia allargata”. I casi come quello descritto sono in realtà molto diffusi da nord a sud della Penisola, e così la struttura della famiglia degli ultimi trenta anni appare molto diversa dal modello che definivamo tradizionale. Tutt’altra cosa la famiglia agricola e patriarcale, molto numerosa capace di riunire genitori, figli e nipoti sotto uno stesso tetto: una sorta di tante famiglie differenti di oggi. Lo schema era semplice e produttivo: gli uomini a lavoro, mentre le donne si occupavano della casa e dell’educazione dei figli.
La trasformazione della famiglia, causata dalla conversione dell’Italia da un paese prevalentemente agricolo ad uno industriale, non ha, tuttavia, ancora cancellato ogni traccia del vecchio modello. Ci sono ancora abitudini e modi di pensare che legano la famiglia del passato a quella del presente. In primo luogo, a livello della vita quotidiana, le famiglie italiane si riuniscono sempre, per almeno un pasto al giorno, intorno allo stesso tavolo. La cena è un momento di dialogo tra genitori e figli, uno dei pochi nei quali tutti i membri della famiglia hanno la possibilità di stare insieme. In secondo luogo, pur essendo una famiglia nucleare, non è raro che uno dei nonni paterni o materni, specialmente se è rimasto vedovo o vedova, viva in casa con uno dei figli. Anche se non in casa, in ogni modo, i nonni vivono generalmente nella stessa città di uno dei figli e sono oggetto delle cure dei familiari. Un ulteriore elemento che lega ancora la famiglia italiana di oggi a quella del passato è lo stretto legame affettivo che rimane tra i suoi membri, anche quando questi hanno formato nuovi nuclei familiari. Gli italiani sono, per esempio, sempre pronti ad aiutare i loro parenti, specie nel campo del lavoro o nelle difficoltà economiche.
E anche se vivono lontano i membri di uno stesso gruppo familiare cercano sempre di ritrovarsi tutti insieme in occasione delle feste religiose (Natale e Pasqua) o di quelle familiari (battesimi, prime comunioni, matrimoni). Discorso, condizioni ed opinioni diversi riguardano il tema dei cosiddetti “bamboccioni”. In Italia è molto comune che i figli vivano con i propri genitori molto più a lungo che negli altri paesi occidentali, spesso fino ai trenta/trentacinque anni. Prima di sposarsi e di iniziare una nuova famiglia, infatti, è normale, per un giovane italiano, continuare a vivere nella stessa casa dei genitori e dipendere economicamente da loro.
Da sempre interessata all’argomento, la sociologia classifica tre tipi di famiglie, composte da membri che vivono insieme:
  • Coniugale, composta dal/i genitori e dal/i proprio/loro figli:
  • Monogama, quando vi sono solo due genitori
  • Poliginica, quando non c’è distinzione tra la genitrice naturale e le altre donne appartenenti al proprio gruppo parentale e un solo padre
  • Poliandrica, quando non c’è distinzione tra il genitore naturale e gli altri uomini appartenenti al gruppo parentale e una sola madre
  • Poliginandrica, o del matrimonio di gruppo, quando vi sono più madri e padri conviventi
  • Consanguinea, sinonimo di famiglia estesa, composta dai genitori, dalle loro famiglie di origine e dai loro discendenti
  • Monogenitoriale, composta da un solo genitore e dai suoi figli, generati o adottati.
  • La Poliginandria è praticata solo dalla la popolazione Caingang in Brasile.
La Costituzione italiana riconoscendo e definendo la famiglia come società naturale fondata sul matrimonio ne riconosce i diritti (articolo 29). Ci sono interpretazioni molto diverse che vengono date a questo articolo e ad altri articoli che parlano di famiglia: alcuni vedono una definizione specifica di famiglia altri invece no, alcuni vedono una limitazione in senso eterosessuale di cos´è famiglia e di cos’è matrimonio e altri invece no.
Ai giorni nostri è in notevole crescita il fenomeno delle convivenze, come è in notevole crescita l’emancipazione di molte persone omosessuali le quali chiedono di poter scegliere anche loro se sposare o meno la persona amata; in questo contesto ci sono delle rivendicazioni, come le richieste di una maggior tutela e di un riconoscimento giuridico delle formazioni sociali extra-matrimoniali (vedi DICO) e quelle di porre fine all´esclusione dei gay dalla possibilità di contrarre regolare matrimonio col proprio partner.
Queste rivendicazioni hanno trovato e stanno sempre più trovando totale o progressiva realizzazione in gran parte dei Paesi europei e occidentali in generale, si pensi a realtà come quella francese, inglese, spagnola, tedesca, svedese, olandese, israeliana, canadese, californiana, newyorkese, sudafricana, australiana, neozelandese. In Italia, al momento, queste rivendicazioni sono comparse da relativamente poco tempo nello scenario mediatico-politico quotidiano, tuttavia, le ricerche Eurispes “Rapporto Italia” dal 2003 ad oggi mostrano che, soprattutto quelle relative alla tutela e al riconoscimento delle coppie di fatto, stanno guadagnando il consenso dell’opinione pubblica, laica o cattolica che sia.