La gemmoterapia (da gemma, nome di un organo vegetativo della pianta, e therapeia, “cura”) è una branca della fitoterapia (che è la pratica terapeutica che prevede l’utilizzo di piante o estratti di piante per la cura delle malattie o per il mantenimento del benessere ) nata negli anni ’50 dagli studi del medico belga Pol Henry (1918-1998). Si tratta di un metodo di cura che utilizza estratti dei tessuti vegetali freschi allo stato embrionale (meristemi).
 CENNI STORICI
L’uso delle parti giovani delle piante (gemme, boccioli, germogli etc.) è antico quanto la medicina: da sempre l’uomo ha intuito che nella prima manifestazione della vita, cioè il vegetale nella sua fase embrionale o in via di accrescimento e divisione, deve trovarsi il principio stesso dell’energia vitale e quindi rigenerante, curativa. Per quanto riguarda le culture extra-europee, ricordiamo che sia la medicina tradizionale indiana (Ayurveda) che quella cinese conoscono l’importanza delle gemme e di altre parti giovani delle piante nella cura di varie malattie. Venendo all’Occidente, se già nella medicina galenica (che cioè si rifaceva alla scuola del greco Galeno di Pergamo, 129-216) troviamo ricette per preparare un balsamo vulnerario (cicatrizzante) con i germogli del pioppo, è stato Paracelso (1493-1541), il grande medico e alchimista svizzero, a distinguere tra i farmaci estratti dalle parti giovani della pianta e quelli preparati con le parti adulte. Nell’ambito dell’istologia, l’oftalmologo russo V. F. Petrovi (1875-1956), autore del primo trapianto di cornea, scoprì che la rigenerazione dei tessuti umani era favorita dall’assunzione di stimolatori estratti da tessuti vegetali e animali. Ma solo il medico belga Pol Henry (1918-1998) con le sue ricerche sul potere curativo dei meristemi (tessuti vegetali allo stato embrionale) riuscì a sintetizzare le intuizioni sparse del passato e a perfezionarle sia sul piano teorico e di verifica sperimentale che su quello tecnico della preparazione dei farmaci (farmacopea). Studioso di biologia animale e vegetale, Henry osservò, dal modo in cui le piante si distribuiscono nelle varie zone del pianeta, che la loro azione sulla composizione del terreno si sviluppa nel tempo in modo simile alle modificazioni delle proteine nel sangue dei mammiferi e in particolare dell’uomo: un fenomeno che conferma l’antica dottrina della corrispondenza tra l’uomo come microcosmo (mondo in miniatura) e il macrocosmo naturale (il mondo nel suo insieme). Alla fine degli anni ’50 del XX secolo furono pubblicati i primi articoli contenenti i risultati dei suoi studi, che furono proseguiti con entusiasmo da molti medici della scuola francese. Ricordiamo in particolare M. Tétau, C. Bergeret, J.-H. Paquelet e G. Netien: quest’ultimo ad esempio ha ideato una tecnica di analisi per controllare con la massima esattezza scientifica l’efficacia dei gemmoderivati, mentre gli altri ricercatori ne hanno sperimentato con successo l’uso clinico. Negli anni si sono poi moltiplicate le verifiche: il test di Halpern ha mostrato che il gemmoderivato di Betula pubescens (Betulla pelosa) nell’organismo dei ratti aumenta del 37% la capacità di espellere sostanze estranee e dannose; altri test hanno scoperto che le gemme di Ribes nigrum (ribes nero) contengono molti più principi attivi (tra cui aminoacidi e vitamina C) della pianta adulta. Ciò spiega facilmente perché la gemmoterapia abbia destato un grande interesse e conosciuto un forte sviluppo in molti paesi, a cominciare dalla Francia e dal Belgio, passando poi per la Germania e la Gran Bretagna e infine l’Italia, dove l’attenzione per questa disciplina è sorta più tardi ed ha incontrato maggiori ostacoli da parte degli ambienti “ufficiali”, ma ha poi riscosso (e tuttora riscuote) un successo addirittura superiore a quello delle “patrie” storiche della gemmoterapia.
Scuole di formazione, università e corsi di aggiornamento:
Scuole: Centro di Ricerca Erba Sacra, Viale Appio Claudio 289 – 00174 Roma (RM) –
tel. 06 71546212 –  cell. 346 2179491
Scuola Italiana di Medicina Olistica (SIMO), Viale Col di Lana 6/A – Milano (MI) –
tel. 02 89420556; via San Donato, 26 – Firenze (FI) –
tel. 055 3215185 – 0553220407
Scuola Superiore di Naturopatia, Via Pisa 23/13 – 16146 Genova (GE) –
tel. 010 366494
ASD – Biodiscipline Naturali Tepee della Luna, Via Monticelli 1/G –  25080 Soiano del Lago (BS) –   cell. 334 7998838
Accademia di Naturopatia A.N.E.A. – Ateneo Ligure, C/O centro Vitality via Voltri, 2br –  Genova (GE) – tel. Segreteria naz. 0574.4016.15 –  cell. Direz. Gen. 347.38.24.864
Istituto di Medicina Naturale di Urbino – Scuola Italiana di Naturopatia, via Dini Giannetto, 13 – Urbino (PS) –  tel. 0722 351420 –  0722350590 – 0722328175
Scuole Naturopatia, Via P. Gatti – 72013 Ceglie Messapica (BR) –
tel. 0831 377620 – cell. 3331015986 – 3398505005
Corsi: Corso professionale per operatore olistico, costo 1800 euro, iscrizione tramite web (www.accademiaopera.it)
Corsi online: Corso online fondamenti di naturopatia, costo 180 euro, insegnante prof. Rocco Carbone (http://www.erbasacra.com/corsi/corsi27.htm)
Corso online di erboristeria archetipa, costo 150 euro, insegnante dott. Ferdinando Alaimo (http://www.erbasacra.com/corsi/corsi09.htm)
Corso online di erboristeria pratica, costo 180 euro, insegnante dr.ssa Alessandra Sordi (http://www.erbasacra.com/corsi/corsi01.htm)
Presenza in Italia ed efficacia sulla popolazione
In Italia l’interesse per la gemmoterapia è nato piuttosto tardi rispetto ad altri paesi europei come la Francia, la Germania e la Gran Bretagna, e all’inizio ha incontrato maggiori ostacoli da parte degli ambienti ufficiali e accademici. Nel corso degli anni, però, i riscontri sono diventati sempre più positivi sia da parte dei ricercatori e dei terapeuti che da parte dei pazienti.
I numerosi test eseguiti nel corso degli anni hanno provato la validità della gemmoterapia soprattutto quando è integrata con altre cure di cui esalta notevolmente l’efficacia.
TRATTATO DESCRITTIVO
La gemmoterapia si basa su alcuni assiomi o principi intuitivi essenziali: per curare un organismo, ovvero un’entità composta di tessuti cellulari in costante dinamismo, è necessario utilizzare cellule embrionali che racchiudono in potenza il massimo dell’energia vitale; la vita animale dipende da quella vegetale per il suo nutrimento e accrescimento, ed è dunque nei vegetali che vanno ricercati i principi in grado di rigenerare i tessuti colpiti da patologie; questi principi si trovano in particolare nei tessuti nascenti dell’albero, l’organismo vegetale che si rigenera ogni anno e quindi ha in sé il dinamismo vitale più alto. I cosiddetti tessuti meristematici della pianta, ovvero quelli nascenti e in via di accrescimento e di divisione (gemme, germogli, boccioli, scorza interna delle radici giovani, ghiande etc.), sono il corrispettivo vegetale delle cellule staminali animali: in essi la capacità di moltiplicazione e rigenerazione e i processi anabolici (assimilazione delle sostanze nutritive) raggiungono livelli che la pianta adulta e formata non conoscerà più. Sono quindi ricchi di principi attivi che hanno un’azione rigenerante e cioè curativa su altri organismi malati: in particolare gli organismi animali e quello umano. Il metodo per estrarre tali principi attivi perfeziona quello della fitoterapia classica (che utilizza piante adulte) e sintetizza diverse tecniche che hanno origine nell’erboristeria tradizionale e nell’insegnamento omeopatico di Samuel Hahnemann. Bisogna anzitutto raccogliere i tessuti meristematici nel loro tempo cosiddetto balsamico, cioè il periodo in cui massima è la concentrazione di principi attivi (per le gemme: fine inverno-inizio primavera), nel loro habitat naturale e lontano da fonti di inquinamento. Le parti fresche vanno quindi pulite, disidratate e triturate. Inizia poi la fase della macerazione: la pianta così trattata viene posta in una soluzione di alcool etilico, acqua e glicerolo. Dopo tre settimane il tutto viene decantato, filtrato sotto pressione costante e spremuto: si ha così il cosiddetto macerato glicerico. Infine si procede a una diluizione di tipo omeopatico: una parte del preparato viene disciolta in nove parti di una nuova soluzione simile alla precedente. I farmaci in tal modo ottenuti prendono il nome di gemmoterapici o gemmoderivati e vanno assunti nell’arco dei cinque anni dalla loro produzione.
Secondo Pol Henry, la somministrazione di questi preparati doveva seguire un modello particolarmente affascinante, definito analogico o biologico-analogico. Esiste una analogia, una somiglianza strutturale, tra il sistema biologico che le piante creano con il terreno vivente (humus) e il modo in cui si produce l’equilibrio delle proteine nel siero sanguigno umano. Si tratta di un approccio che richiede una considerazione globale e complessa del quadro patologico, e quindi della pianta o delle piante adatte a curarlo. Tuttavia i gemmoderivati possono essere prescritti anche seguendo un modello più semplice, quello clinico: come nella medicina “ufficiale”, a un singolo disturbo della salute corrisponde un preparato specifico. Ma il metodo di prescrizione forse più efficace è quello drenante o del drenaggio. Il termine drenaggio, introdotto nelle medicine “alternative” dall’omeopata svizzero Antoine Nebel (1870-1954), indica qui l’eliminazione delle tossine attraverso estratti o tinture vegetali. I prodotti gemmoterapici vengono così somministrati per drenare l’organismo, convogliando le scorie verso gli organi che le espelleranno (reni, fegato, pelle) e preparandolo all’assunzione di farmaci omeopatici. Diversi esperimenti hanno mostrato che i gemmoderivati conseguono risultati più radicali di altri rimedi prodotti con le piante adulte. Inoltre non sono stati rilevati effetti collaterali: i gemmoderivati sono del tutto privi di tossicità (si possono prescrivere anche a donne incinte e bambini) e quindi particolarmente adatti a purificare l’organismo dagli elementi tossici.