È la branca delle scienze mediche consacrata allo studio delle vie che le malattie seguono per aggredire il corpo umano, nonché delle possibilità di affrontarle e prevenirle. L’importanza dell´igiene è tale da aver indotto tutte le nazioni alla promulgazione di un corpo di leggi e alla costituzione di un apposito Ministero, al fine di emanare e far applicare tutte le norme che consentano la preservazione della salute del singolo e di conseguenza della comunità.

Tra i campi di applicazione degli igienisti, ci sono: la cura del corpo, la cura dell’alimentazione, dell´ambiente, dello sport, dell’edilizia con particolare attenzione alle strutture scolastiche ed ospedaliere, e lo studio delle attività lavorative concernenti i possibili rapporti con le malattie (igiene professionale).
L’igiene elabora criteri, esigenze e misure riguardanti lo stato ambientale e il comportamento individuale e collettivo. Il termine proviene dal greco Ùyieivóc, che vuoi dire sano, salutare, curativo. Tra i suoi scopi la prevenzione primaria per evitare e combattere malattie e la promozione del benessere e dell´efficienza umana.
Regole igieniche erano note già in tempi antichi, sebbene la materia non costituisse una vera e propria scienza. Usi, costumi e precetti religiosi miravano a proteggere la salute da fattori nocivi. Un punto fermo nella storia dell´igiene arriva nel XIX secolo, grazie alle scoperte biologiche che danno alla materia il rigore scientifico che oggi possiede. Nel corso degli anni, il punto focale dell’intervento igienistico passa dall´essere “ricerca dell´igiene individuale” a “ricerca pubblica”. Salvaguardare l’igiene diviene, in altre parole, compito della collettività che emana norme attraverso pubblici organismi. Successivamente, il concetto si trasforma in “igiene sociale”, in grado di studiare i bisogni e le condizioni sanitarie della popolazione e di tutelarne la salute attraverso un intervento sistematico e globale, fondato sulla partecipazione consapevole dei cittadini stessi. La metodologia igienistica appare oggi multi disciplinare, richiedendo competenze professionali differenziate, ma sempre integrate in una corretta visione sanitaria dei termini salute-malattie, da considerare una specie di poli di situazioni fisiche, psichiche e sociali, che caratterizzano la vita dell´uomo, in un equilibrio dinamico teso a realizzare l´adattamento dell’individuo all’ambiente. Appare quindi chiaro che l’intervento dell’igiene non può essere occasionale, ma piuttosto uno strumento di sorveglianza sanitaria continuativa, in grado di migliorare la qualità della vita e prevenire il viraggio verso la condizione di malattia, diagnosticando in taluni casi, nelle fasi iniziali, e impedendo così il manifestarsi di alterazioni cinicamente evidenti, che portano alla necessità di cura e/o alla riabilitazione.
In Italia e negli stati moderni, le misure igieniche riescono ad aumentare la durata media della vita umana. Non a caso si è provveduto a legiferare su argomenti tipo rifornimento di acqua potabile, canalizzazione, smaltimento dei rifiuti, attività di costruzione di abitati e di strade asfaltate, valori limite per l’inquinamento atmosferico e l’inquinamento acustico, allevamento di bestiame e tenuta di animali domestici (zoonosi), commercio di alimentari, norme di lavoro.
Nella società moderna, l’igiene si occupa della promozione della salute, stimolando tramite l’educazione sanitaria, comportamenti e stili di vita atti a migliorare la durata e la qualità della vita. È opinione diffusa che nelle misure igieniche siano da includere anche le vaccinazioni. L’esempio più noto ed efficace è tuttora costituito dalle vaccinazioni, per molte gravi malattie infettive. È proprio grazie alla vaccinazione, per esempio, se nel 1980 è stato sradicato il vaiolo e siamo ormai prossimi a sconfiggere la poliomielite. L’epidemiologia studia la distribuzione delle malattie nelle popolazioni, i fattori di rischio e i fattori protettivi per la salute. La prevenzione tipica dell’igiene è soprattutto quella primaria, che agisce evitando o rimuovendo i fattori di rischio delle varie malattie. Entrando nel merito della medicina, l’igiene si caratterizza per la difesa da possibili germi patogeni, attuabile con misure di disinfezione, sterilizzazione e smaltimento di rifiuti speciali per evitare infezioni. L’igiene clinica invece è prevalentemente orientata verso la difesa dai germi patogeni riscontrabili negli ospedali. I relativi batteri sono spesso stirpi resistenti a quasi tutti gli antibiotici. Questo a causa del loro continuo uso negli ospedali e dell’abuso che ne fa la popolazione.
L’igiene nell´ambito medico (prevalentemente orientata a combattere germi patogeni) risulta estremamente importante anche nel momento in cui influenza “stranamente” la coscienza pubblica. Un esempio arriva quando è percepita come “lotta ai microbi”. Una specie di fobia simil comica utile solo ad incrementare il commercio di detersivi e “disinfettanti”. Questo punto di vista che può essere considerato emblematico quanto riduttivo devia dai problemi igienici moderni, che in realtà hanno entità e aspetti ben diversi. Il primo (gravissimo) che viene in mente riguarda la sopracitata acqua potabile. Elemento insostituibile nella quotidianità degli uomini, l’acqua (potabile) in casi limite, risulta inquinata da nitrati usati in agricoltura, da cosmetici e ormoni da farmaci: tutti prodotti che caratterizzano fiorenti mercati in apparenza inesauribili. Ma non solo. Il progresso o presunto tale, negli ultimi decenni ha caricato l´aria di gas e polveri fini nocivi, provenienti per la maggior parte dei casi dalla combustione di impianti di riscaldamento e motori sta dando parecchio lavoro agli igienisti. Così come le costruzioni e quindi l’edilizia, che con alcuni materiali da costruzione, determinano rischi a lunga scadenza (un esempio è l’amianto). Per finire una nota doverosa per l’industria degli alimenti prefabbricati, per la quale “igiene” è controllare le sostanze sintetiche contenute che rischiano in taluni casi di generare rischio a lunga scadenza: va verificato il rischio germi per carni e formaggi con residui di farmaci somministrati agli animali d´allevamento.