Per pedagogia si intende l´insieme di quelle discipline volte allo studio del processo educativo e alla progettazione della sua prassi. La scienza dell´educazione del bambino ( questa la traduzione letterale del termine ) affonda le proprie radici direttamente nella cultura dell´antica Grecia. Secondo i greci, infatti, l´educazione è prima di tutto formazione del cittadino, che, attraverso l´insegnamento,  acquisisce le qualità necessarie non solo all´esercizio dei suoi diritti, ma anche all´assolvimento dei suoi doveri politici.

Lontanamente da quanto accade oggi, quindi, l´accezione più antica della scienza dell´educazione fa riferimento alla formazione sociale dell´individuo, più che ad una sua istruzione, o informazione. La maieutica socratica, modello pedagogico per eccellenza, non era finalizzato, infatti, al raggiungimento di particolari conoscenze, quanto piuttosto alla predisposizione, alla conoscenza stessa. I termini maieutica ( letteralmente “l´arte della madre o della levatrice”) ed educazione (“condurre fuori da”) rinviano, infatti, alla stessa idea di trarre fuori qualcosa. Così come la levatrice svolgeva un compito fondamentale nella nascita di un bambino, così il maestro aiutava l´allievo a tirar fuori da sé la conoscenza, attraverso un metodo dialettico, fondato cioè sul dialogo.
L´uomo e la sua educazione sono per tanto gli oggetti dell´indagine pedagogica, che si ripromette, prima ancora che la formulazione teoretica dei suoi principi, una loro realizzazione pratica, tale cioè da fornire all´educatore reali mezzi di intervento educativo.
Nel corso della storia occidentale la scienza dell´educazione ha svolto sempre un ruolo di primo piano nelle speculazioni di grandi personalità, specie in ambito filosofico e letterario( l´ Emilio di J.J. Rousseau è uno fra i massimi esempi). La pedagogia infatti è l´educazione delle giovani generazioni, del futuro di intere società e della loro cultura.
Allo stesso modo si sono avvicendati vari metodi secondo le diverse scuole di pensiero. In Italia, in particolar  modo, fu l´azione di grandi personalità come Giovanni Gentile, Maria Montessori, Mario Lodi e Don Lorenzo Milani a rendere il sistema pedagogico e scolastico del nostro paese fra i più invidiati e imitati al mondo.
Il metodo Montessori fu, al tempo, tra i più innovativi; per la prima volta un metodo pedagogico si interessava all´educazione e soprattutto alla riabilitazione di bambini affetti da problemi psichici.
Principio fondamentale del sistema montessoriano è la libertà  attraverso la quale il bambino è in grado di esprimere al meglio la propria creatività ed esercitare le proprie, innate risorse.
Contrariamente alla scuola di impostazione tradizionale, dove i bambini sono continuamente guidati  dalla didattica,  il metodo montessoriano si articola secondo i concetti nuovi di:
  • ambiente (l´ambiente che circonda il bambino è a sua misura e i ritmi secondo i quali avviene lo svolgimento delle lezioni avviene secondo tempi e modalità da lui stesso, spontaneamente, stabiliti)
  • maestra (l´azione della maestra è solo quella di dirigere e mai di condurre le azioni del bambino, che invece è libero di spostare la sua attenzione sugli oggetti che preferisce, secondo le sue personali inclinazioni. Scopo della maestra è quello di facilitare nel bambino il processo della scoperta delle sue  potenzialità)
  • materiale (il materiale utilizzato nelle case montessoriane è di importanza capitale ai fini del buon funzionamento del metodo stesso. Consta di oggetti comuni utilizzati appositamente all´educazione dei sensi  e della ragione)
Nei tempi più recenti lo studio sempre più approfondito delle dinamiche di apprendimento dei bambini ha portato alla nascita e alla diffusione di nuove tecniche pedagogiche. I nuovi metodi si avvalgono soprattutto delle scoperte nel campo della psicologia e della psichiatria infantile, e sono volte, spesso, anche alla formulazione di percorsi di formazione alternativi, per il recupero e il sostegno di soggetti con problemi di handicap di varia natura.
Tra le varie branche pedagogiche di maggiore diffusione sono:
  • speciale
  • clinica
  • interculturale
  • sociale
  • steineriana
Il ramo speciale della pedagogia si rivolge soprattutto ai diversamente abili. Questo ramo della scienza educativa, così importante oggi, è interessato a risolvere le  necessità di quegli individui soggetti a patologie fisico-motorie e psicologiche. Dovendo fronteggiare problematiche sempre mutevoli e di difficile risoluzione, le tecniche di applicazione della pedagogia speciale vengono sovente adottate anche dai rami più tradizionali.
Affine a quella speciale, ma indirizzata anche ai normodotati, la pedagogia clinica ha come principale obbiettivo quello di aiutare l´individuo a ritrovare il suo personale equilibrio, nel superamento di disagi sociali che vanno dalla sfera emotiva a quella motoria.
La continua affluenza di stranieri nel nostro paese richiede a gran voce la necessità di un rinnovamento del sistema scolastico, relativamente ai processi di integrazione. A tale scopo la pedagogia interculturale si ripropone di suggerire nuovi metodi di formazione, non solo nell´intento di accogliere nel miglior modo possibile l´individuo straniero nel nostro sistema educativo, ma soprattutto per sviluppare nelle giovani generazioni la cultura dell´integrazione e dei diritti umani. Questo tipo di pedagogia si batte fortemente affinché i valori del rispetto e di una cultura veramente globale vincano  sui troppo diffusi sentimenti di indifferenza e confusione nei riguardi del soggetto straniero.
La pedagogia sociale, invece, si interessa dei rapporti sociali che si instaurano tra istituzioni, famiglia, territorio e scuola, e opera per una loro efficace comunicazione, nella convinzione che il miglioramento della società debba avvenire in seno alla società stessa, e che le istituzioni rappresentino, per l´individuo, un luogo dove poter sviluppare le proprie capacità e mettere in campo le proprie risorse.
Il metodo pedagogico Waldorf, meglio conosciuto come steineriano, nasce in Germania intorno agli anni ´20 dello scorso secolo ad opera di Rudolph Steiner. Secondo Steiner l´insegnamento è prima di tutto una relazione fra due individui. Maestro e alunno sarebbero alla pari e la loro unica differenza risiederebbe nella loro diverso rapportarsi alla conoscenza; così come  l´alunno  ha sete di conoscere, così il maestro realizza la sua personalità attraverso il trasferimento, nel primo, del proprio sapere.
Differentemente che in passato, oggi non è possibile applicare  un solo metodo pedagogico, elettivo e parametro inappellabile di una vera ed ultima scienza dell´educazione. I bisogni di una società in continuo cambiamento richiedono, da parte degli insegnanti e degli educatori
in genere, una metodologia mista, che sia in grado cioè di risolvere diverse problematiche, nei tempi necessari e con le tecniche appropriate; ma non solo. La necessità di integrazione sociale per i soggetti stranieri e la conseguente educazione ad una reale cultura di  globalizzazione, l´azione di sostegno e di recupero dei soggetti disabili, nonché un avanzamento nelle tecniche di apprendimento tradizionale, necessiteranno di uno sforzo sempre maggiore da parte della società intera.