Il regno animale è un immenso ricettacolo di forme e di colori: esistono specie bellissime, eleganti e dai colori vivaci, ma anche esseri mostruosi, dotati di corna o di tentacoli, che sembrano fatti di gelatina e fuoriusciti dalla mente di disegnatori e artisti horror o fantastici. Proprio per questo il loro studio abbraccia diverse forme e metodi e ricorre a tantissime classificazioni per rendere più ordinata e sistematica la comprensione di questo variegato mondo.
La branca della biologia che studia la vita del mondo animale in tutte le sue manifestazioni, così come l’analisi dell’anatomia, della morfologia e della fisiologia degli organismi animali, oltre che della nomenclatura e della loro classificazione, si chiama zoologia. Si tratta di un interesse che nasce con l’Uomo stesso, il quale fin dalla Preistoria ha cercato di mettere ordine nell’enorme varietà di animali che la circondava. Uno dei primi studiosi sistematici di zoologia fu il filosofo greco Aristotele, che nel quarto secolo a.C. classificò le caratteristiche e il comportamento di centinaia di specie in cinque libri.  Ad oggi sono stati fatti moltissimi progressi, che in realtà non hanno fatto che confermare via via quanto gli animali siano più simili a noi di quanto pensiamo.
La zoologia, essendo come abbiamo visto un campo vastissimo, si suddivide in varie branche complementari, che comprendono la morfologia o anatomia, l’istologia e citologia, l’embriologia, la paleontologia, la tassonomia, la genetica e l’evoluzione, l’ecologia e la fisiologia. Come la maggior parte delle scienze, si tratta di una disciplina che è nata con l’osservazione della realtà esterna: l’uomo, infatti, si è subito reso conto che ogni tipo di animale differiva da un altro, dato che le caratteristiche che distinguono un animale da un altro sono principalmente quelle esterne. E quindi la forma del corpo, la mole e il colore, il tipo di pelle, di pelo o piume, la presenza di organi prominenti e di arti, o altre appendici per la locomozione.
È con la scoperta della cellula che nella zoologia si è dischiuso un vero e proprio universo. Grazie al microscopio, comparso verso la fine del secolo XVI, è stato possibile scoprire la cellula e la differenziazione tra una cellula e l’altra. Proprio dalla differenziazione cellulare è nata la classificazione che distingue gli animali in due gruppi: quelli costituiti da una sola cellula, unicellulari o protozoi (che sono tuttavia degli organismi completi capaci di svolgere tutte le funzioni degli animali superiori), e quelli composti da molte cellule (pluricellulari) o metazoi. Un altro grado di catalogazione è dato dalla simmetria, che negli animali inferiori è radiale mentre in quelli superiori è bilaterale. Questi ultimi si dividono in acelomati, ossia animali privi di cavità intestinale, e celomati che invece la posseggono. La base delle funzioni specifiche degli animali sono gli organi, che vanno dal più semplice, come i vacuoli digestivi delle amebe, fino al più complesso, come il cervello umano. E poi ci sono i sistemi, costituiti dalla pelle, i muscoli, lo scheletro, il sistema nervoso, il sensoriale, il digerente, l’escretore, il riproduttivo, il circolatorio, il respiratorio e l´ormonale. Infine, tornando alle classificazioni più divulgative, ci sono le specie, che come abbiamo visto sono facilmente distinguibili: chiunque infatti può vedere che una gallina assomiglia a un’altra gallina e non a un cavallo.
Della zoologia fa parte anche l’ecologia, che è lo studio dell´ambiente, e dell´animale all´interno di questo ambiente. Ciò include le comunità animali, il comportamento animale (etologia), i fattori restrittivi e le correlazioni fra fauna e flora. Ramo altrettanto importante della zoologia è la genetica, che consiste nello studio dell’influenza ereditaria e dell’ambiente nella produzione e nei suoi meccanismi delle caratteristiche della specie. La combinazione della genetica con l’ecologia ha portato a studi sempre più complessi e attuali che riguardano ad esempio le interazioni tra animali e coltivazioni (con conseguenti danni o benefici) che solo gli zoologi possono controllare, compiendo indagini scientifiche sul ciclo vitale e abitudini di questi animali e su tutti i fattori concomitanti come clima, alimentazione, parassiti, malattie dell’animale invasore, l’individuazione dei suoi predatori e impiego di adeguati insetticidi. Fa parte della zoologia anche lo studio e il controllo delle malattie dell’uomo trasmesse da animali (malaria, febbre gialla ecc.), così come lo studio dei parassiti dell’essere umano.
Inoltre gli animali si stanno ritagliando un ruolo sempre più importante all’interno del mondo umano, al di fuori del fatto che mangiarli sia fondamentale per la nostra “sopravvivenza”. Innanzitutto, ora che il tenore di vita è cambiato, mangiare animali non è più diventato indispensabile (si pensi ai vegetariani e ai vegani), inoltre gli animali si sono ormai ritagliati un ruolo fondamentale nel campo affettivo dell’uomo (gli animali da compagnia) ma anche sanitario e terapeutico: la pet-therapy come ausilio delle normali terapie mediche e farmacologiche ha avuto e continua ad avere grandi risultati nella cura di bambini con disturbi psicologici e comportamentali, nelle terapie per disabili e nella cura degli anziani.
Gli animali sono classificati in:
  • Poriferi – E’ il regno delle spugne, ovvero degli animali invertebrati acquatici, che vivono sia in acque dolci sia in quelle salate. Il loro scheletro può essere calcareo, siliceo o corneo (quest’ultimo viene spesso utilizzato anche per la nostra igiene personale)
  • Celenterati – Invertebrati, che vivono soprattutto in acque salate. Dal loro corpo si dipartono tentacoli, che servono per introdurre cibo ed espellere prodotti sessuali e di rifiuto. I più conosciuti sono i polpi e le meduse (tra gli animali più vecchi e longevi del pianeta).
  • Molluschi – Animali invertebrati terrestri ma soprattutto acquatici, sono dotati di capo e bocca e dei principali organi di senso. Il loro tronco è costituito da un muscolo che serve per il movimento e un sacco con guscio calcareo. Tra i più noti: chiocciole, lumache e abitatori delle conchiglie marine.
  • Artropodi – Sono i più numerosi di tutto il regno animale. Sono tutti invertebrati, marini o terrestri, con appendici articolate per la deambulazione, e corpo dall´addome racchiuso in un esoscheletro rigido. Vi appartengono gli aracnidi, i crostacei, gli insetti.
  • Echinodermi – Piccoli abitanti dei fondali marini e si dividono in crinoidi, asteroidi, ofiuroidi, echinoidi, oloturoidi, meglio conosciuti come gigli di mare, stelle di mare, ricci di mare, cetrioli di mare.
  • Altri invertebrati – Ctenofori, platelminti, nemertini, nematodi, anellidi, rotiferi, acantocefali, tentacolati, pogonoferi, chetognati e altri.
  • Vertebrati Cordati – Hanno tutti una struttura scheletrica assile e portante, di natura ossea o cartilaginea  e si distinguono in pesci, anfibi, rettili, uccelli, mammiferi. Tutti i Cordati hanno anche un tubo digerente con funzione anche respiratoria, una corda dorsale che sostenga il corpo, un sistema nervoso tubulare.

Ecco una veloce classificazione dei vertebrati:

  • Pesci – Abitano le acque terrestri, sia dolci sia salate. Hanno scheletro cartilagineo o osseo, corpo affusolato rivestito da scaglie, pinne pari, pettorali e ventrali, pinne impari, dorsale, anale e caudale.
  • Anfibi – Durante la vita embrionale e larvale vivono in acqua e respirano con le branchie, mentre da adulti il loro habitat è terrestre e la loro respirazione diventa polmonare. Un esempio: dai girini alle rane.
  • Rettili – Sono soprattutto terrestri, ma anche acquatici, anfibi e sotterranei, e sono caratterizzati dal corpo allungato che termina in una coda. Nella loro grande famiglia sono compresi tartarughe, coccodrilli, lucertole e serpenti.
  • Uccelli – Hanno corpo e ali coperti da piume rese impermeabili da una sostanza grassa secreta da un´unica ghiandola cutanea. Se per la maggior parte sono in grado di volare, alcuni non lo sono.
  • Mammiferi – Ciò che li distingue dalle altre categorie è il possesso di un apparato ghiandolare mammario che nelle femmine secerne latte per alimentare la prole, e di un organo temporaneo, la placenta, che nutre direttamente nel ventre materno l’embrione. Tra i mammiferi vi è l’uomo.