Stare a contatto con la terra e la vita che si produce su di essa, almeno fino agli anni ‘60, era semplice, quasi “naturale”. Accedere a campi e fattorie, poteva essere un viaggio lungo, per la minima quantità di strade asfaltate, ma rispetto ad oggi, presentava tante tante possibilità in più di trovare la serenità che può dare il contatto con la vita di campagna. Riconoscere e distinguere piante e fiori, assaggiare il latte di mucca dopo averlo munto, o bere un uovo di gallina appena fatto, oggi in alcuni casi si chiama agriturismo, ma nella consuetudine dell’epoca che abbiamo citato era null’altro che la vita di tutti i giorni poco fuori città.
Oggi di fatto, l’ agriturismo riscoprire i sapori della terra e il contatto con la natura.
Adatto sopratutto alle persone che sanno apprezzare i paesaggi rurali, la ricchezza della cultura contadina e le antiche tradizioni, l´azienda agrituristica è di fatto un’azienda agricola in piena attività, che fornisce anche servizi di accoglienza per il turismo, con l’utilizzo delle strutture aziendali e dei suoi prodotti.
La Legge n. 730 del 5 dicembre 1985, denominata “Disciplina nazionale dell’ Agriturismo”, ne regolamenta le attività, definendole così, nell’Art. 2.
Per attività agrituristiche si intendono esclusivamente le attività di ricezione ed ospitalità esercitate dagli imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del codice civile, singoli od associati, e da loro familiari di cui all’articolo 230-bis del codice civile, attraverso l’utilizzazione della propria azienda, in rapporto di connessione e complementarietà rispetto alle attività di coltivazione del fondo, silvicoltura, allevamento del bestiame, che devono comunque rimanere principali. Lo svolgimento di attività agrituristiche, nel rispetto delle norme di cui alla presente legge, non costituisce distrazione della destinazione agricola dei fondi e degli edifici interessati. Rientrano fra tali attività: a) dare stagionalmente ospitalità, anche in spazi aperti destinati alla sosta di campeggiatori; b) somministrare per la consumazione sul posto pasti e bevande costituiti prevalentemente da prodotti propri, ivi compresi quelli a carattere alcolico e superalcolico; c) organizzare attività ricreative o culturali nell’ambito dell´azienda.
Sono considerati di propria produzione le bevande e i cibi prodotti e lavorati nell´azienda agricola nonché quelli ricavati da materie prime dell´azienda agricola anche attraverso lavorazioni esterne. Non si parla quindi di turismo rurale offerto in strutture extralberghiere: requisito primario dell´agriturismo è infatti l´offrire ospitalità nell´azienda stessa, in fabbricati rurali dell´azienda recuperati e adattati allo scopo.
In agriturismo si possono gustare prodotti tipici che rispecchiano fedelmente le tradizioni gastronomiche locali, si ha la possibilità di partecipare alle attività aziendali, quali la raccolta di ortaggi e frutta,la vendemmia, o contribuire ad accudire il bestiame, perfino con la mungitura. Non ultima, la possibilità di pernottare in un ambiente accogliente, lontano dal caos dei grandi centri urbani.
Si distingue perciò dal turismo rurale offerto in strutture extra alberghiere, in quanto l’ospitalità è offerta nell’azienda stessa, utilizzando fabbricati rurali adattati allo scopo, con la possibilità molto spesso di stabilire un contatto familiare con i titolari e di instaurare rapporti umani non episodici. L’agriturismo offre i propri servizi a prezzi normalmente più attraenti di quelli esercitati dalle strutture ricettive commerciali e offre opportunità occupazionali a figure diverse, favorendo la crescita di professionalità normalmente estranee al settore agricolo.
Il cliente oltre a ricevere ospitalità e a usufruire di pasti, può acquistare direttamente i prodotti aziendali o entrare in contatto con gli animali oltre essere intrattenuto in attività culturali.
Proprio tra i clienti abbiamo raccolto sensazioni e pensieri che conducono a definire l´esperienza agrituristica come una “vacanza convenzionale, che risulta difficile persino da immaginare per chi non la prova”.
E allora tuffiamoci nel passato alla ricerca delle origini di questo fenomeno tutto relax e benessere a contatto con la natura. L’agriturismo ha origine verso la metà degli anni ‘80, quando l’attività agricola rendeva sempre meno e alcune tenute agricole decisero di adibire spazi aziendali per la ricezione turistica. Inizialmente con scarsi risultati perché solo gli amanti della campagna cercavano in questo tipo di turismo alternativo un posto dove villeggiare. Ma negli ultimi anni il settore è in crescita, molto apprezzato dai turisti italiani e stranieri. Tra i fattori di tale riscontro la tendenza a riavvicinarsi alla natura e ai prodotti locali, la ricerca di un contatto familiare, diverso da quello offerto dal turismo alberghiero e il prezzo, sensibilmente inferiore rispetto ad una vacanza tradizionale.
Quest’ultimo elemento è reso possibile dal fatto che l´azienda agrituristica generalmente non ricorre alla gestione con personale esterno, con gli stessi proprietari a provvedere alla gestione grazie all’aiuto dei familiari.
Caratteristica piacevole in agriturismo è ritrovarsi a cena con i padroni di casa, in un clima di cordialità e amicizia che arricchisce una vacanza forse inusuale che sempre più spesso tende piacevolmente a diventare indimenticabile.