I tempi che consideriamo moderni, quelli che per intenderci, tra qualche lustro saranno ricordati come “quelli della crisi” (che tradotto in termini pratici, significa ne più ne meno che molte famiglie non riescono ad arrivare a fine mese), impongono di pensare all’oggi con il pensiero fisso ad un domani che appare incerto a moltissimi. Per questo e per altri motivi validi, l’assicurazione sulla salute, al pari dell’esigenza di ottenere una pensione alla fine del proprio ciclo lavorativo, costituisce uno dei punti nodali per garantirsi un futuro più tranquillo, anche nel caso in cui si manifestino problemi di salute. Difficoltà legate a fattori derivanti dall’incuranza, al pari di elementi improvvisi, che segnano inevitabilmente la salute del singolo, rischiano di condizionare lo stile di vita dell’intero nucleo familiare.

Se poi si pensa alle disfunzioni della sanità pubblica, allora poter contare su una polizza sulla salute diventa molto importante in presenza di eventi infortunistici tali da rendere necessari rapidi accertamenti e visite, o nei casi più gravi, ricoveri d’urgenza e anche interventi chirurgici.
Stipulare una polizza sulla salute permette quindi di affrancare il soggetto dalle prestazioni a singhiozzo che talvolta il Sistema Sanitario Nazionale prevede, e garantisce prestazioni che di norma sono più accurate ed efficienti essendo effettuate da specialisti.
In Italia, secondo gli studi di settore, i soggetti che stipulano polizze legati a salute ed infortuni sono in genere persone con redditi medio/alti ed età non inferiore ai 35-40 anni. I costi tendenzialmente elevati di una polizza sanitaria, infatti, ne limitano la diffusione capillare, ma si stima che negli anni a venire la tendenza a stipulare assicurazioni sulla salute segnerà dei tassi di crescita rilevanti. Le polizze sanitarie, in Italia rappresentano un vero e proprio business gestito dalla compagnie di assicurazione, che offrono molteplici pacchetti di protezione dai rischi sanitari. Si va dalla semplice polizza che copre le spese di ricovero in presenza di gravi eventi morbosi, a quei contratti che coprono non solo le spese per ricoveri ed interventi chirurgici, ma erogano anche una diaria giornaliera finalizzata a “risarcire” il contraente per il mancato proseguimento della propria attività lavorativa.
Ragionando in termini tecnici, assicurazione (attività assicurativa) equivale a “operazione con cui un soggetto (assicurato) trasferisce ad un altro soggetto (assicuratore) un rischio al quale egli è esposto (naturalmente o per disposizione di legge)”.
La funzione che svolge l’assicurazione è l’eliminazione di una situazione di incertezza che grava su chi è sottoposto ad un rischio determinato. L’eliminazione dell’incertezza si attua grazie al fatto che l´assicuratore, assumendo un numero elevato di rischi del medesimo tipo, è in grado di calcolare la probabilità del verificarsi dei rischio e di ripartirne le conseguenze su una pluralità di soggetti ad esso egualmente esposti.
Interessante il confronto con due sistemi sanitari tra i più conosciuti: quello statunitense e quello tedesco. Eccoli nel dettaglio: Gli Stati Uniti hanno istituito un sistema sanitario diverso da quello degli altri paesi occidentali. Gli Usa sono la nazione, tra quelle sviluppate, con il minore livello di regolamentazione governativa in materia sanitaria. Una delle ragioni è l’organizzazione originaria con cui l’assistenza sanitaria si è sviluppata, con la presenza di serie di elementi (la classe medica, le compagnie assicurative, i soggetti erogatori dei servizi, gli stati federali) gelosi delle posizioni acquisite, restii al cambiamento e sempre pronti a rivendicare in ogni decisione il loro potere contrattuale rispetto agli altri.
Il governo federale è responsabile di opere di sanità pubblica e tutela ambientale, di programmi di prevenzione e vaccinazione, può erogare fondi ai singoli stati in casi di necessità e, soprattutto, è responsabile dei programmi Medicare e Medicaid (in parte), mentre gli Stati sono responsabili della riscossione delle imposte da impiegare per la sanità, dell’autorizzazione ad agire per i professionisti sanitari, tramite accordi con le categorie professionali, della gestione di ospedali e, sostanzialmente, dell’organizzazione del sistema sanitario statale. L’offerta di servizi sanitari si divide in cure di Primary e Secondary health care (medicina di base e specialistica); il medico della medicina di base svolge l’importante funzione di “gatekeeper”, decidendo o meno se prescrivere ai pazienti visite specialistiche. Per quanto riguarda gli ospedali, invece, possono dividersi in ospedali di comunità, i più numerosi, che possono essere di proprietà statale o privata (profit o no-proflt) e ospedali specialistici, come quelli psichiatrici.
La sanità americana però ha una problematica grave: l’alta percentuale di persone che non dispongono di alcuna copertura assicurativa sanitaria, il cui numero ha raggiunto la quota di 45 milioni circa, cioè il 15,5% della popolazione, (il dato risale al 2004), associato anche al numero di persone dotate di un’assicurazione non adatta alle proprie necessità. Il perché è da ricollegarsi all’impossibilità di stabilire una polizza perché si è troppo poveri o troppo malati, e alla volontà di non assicurarsi contro le malattie. Di contro, il sistema sanitario statunitense presenta alcuni aspetti positivi, come la grande attenzione rivolta alla ricerca medica, allo sviluppo tecnologico ed alla sperimentazione di cure innovative, la centralità della libertà di scelta da parte del singolo rispetto ad una pluralità di polizze assicurative differenti, la possibilità di sperimentare nei singoli stati diverse forme alternative di finanziamento e di offerta di servizi e la flessibilità di un sistema nel quale a soggetti differenti, anche di natura non profit, è consentito muoversi e operare senza alcun tipo di inferiorità rispetto all´ente statale. (Fonte: http://www.ilsussidiario.net)
In Germania la situazione sanitaria è cambiata nel 2007, quando cioè sono state riscontrate 200.000 persone residenti in Germania prive di copertura assicurativa. Con la riforma dell’assicurazione sanitaria del 2007, il governo Tedesco ha redatto una nuova legge assicurativa che rende l’assicurazione obbligatoria per chiunque sia residente.
I contributi per l’assicurazione sanitaria sono divisi al 50% tra datore di lavoro e lavoratore, indipendentemente dal fatto che essa sia pubblica o privata. Agli studenti viene offerto un piano di assicurazione sanitaria con tariffe vantaggiose.
L’assicurazione sanitaria fa parte integrante dell’Assistenza Sociale in Germania. Esistono 2 sistemi paralleli di assistenza medica:
  • L´assicurazione sanitaria pubblica gestita dal governo tedesco. La maggior parte degli stranieri ( e tedeschi) hanno l’obbligo di comprare un’assicurazione dello stato.
  • Un’assicurazione sanitaria privata si può prendere in alcuni casi. Di solito offrono una copertura più estesa pero questo non significa che sia un vantaggio in tutti i casi.
L’assicurazione sanitaria dello stato è gestita da una rete di compagnie senza fini di lucro che lavorano per lo stato nella gestione del programma di salute nazionale (Gesetzliche Krankenkassen). Alcune delle più conosciute sono la AOK, BEK, BKK, DAK e la KKH… Dal 1996 si può scegliere la compagnia assicurativa. (Fonte: www.bmgs.bund.de)
Italia, USA e Germania al di là di elementi di cultura e situazioni economiche differenti, possono però essere accomunate da una statistica strana ma divertente. “La migliore assicurazione sulla salute è un buon amico”. Lo stabilisce una ricerca che stabilisce come una vita di relazione soddisfacente metta al riparo da malattie cardiache. Fonti non bene identificate riportano che i soggetti con una buona integrazione sociale avrebbero il 45% in meno di rischio cardiaco, e che quelli che possono contare sull´amico del cuore, rischiano il 58% in meno.
Per quanto la fonte come i risultati possano risultare misteriosi, la certezza, sulla quale non sembra importante indagare, è che l’amicizia è praticamente un’assicurazione sulla salute.