La cataratta è caratterizzata da una perdita di trasparenza del cristallino dell’occhio che determina una progressiva diminuzione della vista. La cataratta può interessare uno o entrambi gli occhi, generalmente si sviluppa gradualmente, e si manifesta soprattutto con l’avanzare dell’età. La forma più comune di cataratta è, infatti, quella senile, associata all’invecchiamento; esistono però anche forme iatrogene (le più frequenti causate dall’uso prolungato di cortisone), forme congenite e forme traumatiche. Inoltre, alcune patologie dell’occhio come le uveiti o il glaucoma possono determinare una insorgenza precoce della cataratta. Tra le malattie sistemiche che si associano ad insorgenza della cataratta, la più comune è il diabete. I sintomi della cataratta sono generalmente caratterizzati da una progressiva perdita della nitidezza e della visione dei colori, e da un offuscamento della vista tanto più grave, tanto più la cataratta è avanzata, più raramente soprattutto nelle forme evolute si può avere anche l’insorgenza di visione doppia. All’esame della vista si riscontra un calo visivo, spesso associato ad una miopizzazione dell’occhio interessato, tanto che il paziente spesso riferisce di aver ricominciato a leggere bene senza occhiali.

Ad oggi, circa 20 milioni di persone sono cieche a causa della cataratta, e la maggior frequenza di cecità dovuta alla cataratta si riscontra nei paesi sottosviluppati, come l’Africa, soprattutto a causa delle carenze alimentari e alla mancanza di cure. L’unica terapia valida della cataratta è, infatti, la rimozione chirurgica, che oggi si effettua prevalentemente attraverso la FACOEMULSIFICAZIONE, che utilizza gli ultrasuoni per frammentare la cataratta, che poi viene rimossa e sostituita da un cristallino artificiale. Questa è una tecnica ad oggi molto sicura che viene effettuata prevalentemente in anestesia topica. Generalmente il decorso postoperatorio prevede l’utilizzo di colliri con antibiotico e cortisone è rapido con un recupero visivo veloce.