Medicina Termale
Acque termali: esistono diversi tipi di acqua termale, con un alto contenuto di sali, che vengono utilizzate in molteplici modi (bagni, inalazioni, irrigazioni ecc.) e svolgono svariate funzioni curative.
Fanghi termali: i fanghi termali, le fangature, possono essere di vario tipo: fango caldo, alla temperatura di 38-40°C, è applicato in modo graduale su varie parti della cute, evitando la zona del torace, la testa ed i genitali. Al termine della fangatura, ci si toglie dal fango, ci si lava con una doccia calda per poi immergersi in un bagno per una decina di minuti, dopo il quale si rimane stesi in un letto per mezz´ora – un´ora, durante la quale avviene la reazione sudorale.
Questa sosta può essere accompagnata da un massaggio generale tonificante e stimolante.
Le principali azioni curative della terapia con i fanghi termali sono di tipo antinfiammatorio ed analgesico, di rilassamento muscolare e di stimolo di molte funzioni dell´organismo, tra le quali quella immunitaria. L´effetto può essere sia locale, nella sede di applicazione, che generale su tutto l´organismo.
Grotte termali: Alcune località termali, ed in particolare alcuni centri benessere, mettono a disposizione dei clienti le grotte termali costituite da cavità geologiche, naturali o artificiali, in cui viene immessa una sorgente di acqua termale minerale ad alta temperatura che satura l´ambiente di vapore. Questo trattamento termale cura le affezioni delle vie respiratorie, delle forme neuroartritiche, e apporta notevoli benefici nei pazienti bisognosi di riabilitazione post trauma. Le grotte sembrano anche apportare particolari benefici in pazienti affetti da problemi dermatologici e ginecologici.
La terapia con mezzi termali viene definita anche crenoterapia (dal greco crené, sorgente). Se ne distinguono due tipi: interna ed esterna.
Rientrano nella crenoterapia interna le seguenti modalità di cura: idropinoterapia, ovvero la somministrazione di acqua minerale per bibita; irrigazioni, che possono essere vaginali, nasali, orali, intestinali o rettali; inalazioni, la classica terapia con aerosol, ma effettuata con acque caldo-umide, minerali, sulfuree; insufflazioni, ad esempio quelle timpaniche; politzercrenoterapicosolfureo, ovvero deglutizioni a narici chiuse realizzate con acqua sulfurea.
Nella crenoterapia esterna, invece, sono comprese: balneoterapia, ovvero, ad esempio, immersioni in acqua, idromassaggio, docce, ginnastica vascolare, iniezioni di acqua minerale; antroterapia, ovvero il trattamento termale nelle grotte; peloidoterapia, che prevede l’utilizzo dei fanghi.
CENNI STORICI
La medicina termale ha una tradizione antichissima nell’ambito dei trattamenti orientati a creare e conservare il benessere fisico mediante cure naturali. L’utilizzo di acque termali era conosciuto nel Bacino del Mediterraneo già dai tempi antichi, come evidenziano reperti archeologici e testimonianze letterarie e scientifiche. I Greci furono i primi a conoscere e apprezzare le acque termali; successivamente i Romani esaltarono questo strumento di cura e riposo attraverso la realizzazione di monumentali “thermae” pubbliche, dove le acque venivano utilizzate con finalità igieniche e curative, fino a diventare luoghi di divertimento e incontro.
Tutto cambiò nel Medioevo, quando, per fuggire a ogni occasione di edonismo, si arrivò al declino delle strutture romane. Grazie ai primi studi ideologici, condotti da medici e scienziati dal XIII secolo, riprese l’utilizzo delle acque sulfuree a soli scopi curativi.
Un ulteriore passo avanti si compì in epoca più tarda, quando le località termali diventarono centri di villeggiatura e vita mondana, attirando la popolazione dell’intero continente, con riflessi anche sull’architettura di questi centri: ville, hotel, parchi e giardini sorsero in tutta la Penisola. Questo fu il primo passo verso il termalismo moderno, definito anche termalismo d’élite, poiché richiamava soprattutto l’attenzione delle classi culturalmente ed economicamente più elevate, che potevano permettersi periodi di riposo nei centri di vita mondana.
Dopo il periodo buio della prima metà del Novecento, le cure termali sono state inserite nel sistema sanitario nazionale. Nell’ultimo decennio le numerose ricerche cliniche, biologiche, chimiche e fisiche, hanno favorito la definizione a livello internazionale di un vero e proprio termalismo scientifico. I vapori delle acque termali producono un naturale bagno di salute, disintossicano l’organismo, stimolando un generale benessere di tutto il corpo. Accanto al bagno di vapore, le terme offrono una miriade di trattamenti personalizzati, ritagliati su misura in funzione delle caratteristiche individuali di ciascuno, sempre sotto un costante controllo di personale specializzato. Un ulteriore passo in avanti è stato fatto di recente. Il turismo termale, infatti, non è più vissuto solo come momento di terapia, ma soprattutto come momento di vacanza, di recupero del benessere psicofisico, dove è possibile unire terapie cliniche e nuovi trattamenti estetici, passando dai tradizionali stabilimenti a più moderne strutture alberghiere, in grado di soddisfare una domanda più esigente, sofisticata ed estesa.
SCUOLE DI FORMAZIONE, UNIVERSITA’ E CORSI DI AGGIORNAMENTO
Per esercitare questa professione è necessario conseguire la laurea in Medicina e Chirurgia. Già durante il quinto o sesto anno, nell’ambito del corso di Medicina interna, ci sono corsi detti elettivi che parlano di medicina termale. Dopo la laurea ci sono varie scuole di specializzazione in Idrologia medica della durata di 4 anni. Poi ci sono i corsi di perfezionamento o master in Medicina termale.
TRATTATO DESCRITTIVO
La parola “Terme” suona ancora oggi alle nostre orecchie, come un vocabolo arcano, quasi misterioso, sarà forse per quel suo richiamarci alla mente lo sfarzo della Roma imperiale e dei suoi grandiosi edifici termali, palestre, biblioteche, piscine ad un tempo. Eppure la “crenoterapia”, o medicina termale, dal vocabolo greco (kréne) fontana, sorgente, è un’altra eredità che ci viene direttamente dai nostri bisnonni “romani” che sapevano praticarla ed apprezzarne i frutti sin dagli albori della loro storia. La “crenoterapia” è una medicina naturale a tutti gli effetti, utilizzando a scopo di prevenzione, di terapia e di riabilitazione mezzi come inalazioni, acque minerali, grotte, fanghi, muffe ecc.
Non dobbiamo però farci trarre in inganno da questa definizione, lungi da ogni approssimazione o dall’essere appannaggio di qualche apprendista stregone, questa branca dello scibile medico si svolge con modalità strettamente scientifiche e la materia è disciplinata da una rigida legislazione (Legge 16 luglio 1916, n. 947, D.M. 15 dicembre 1994, Legge 323/2000), quindi non una medicina alternativa, ma una alternativa medica a sostegno di percorsi terapeutici convenzionali, ad integrazione ed in perfetta armonia con gli stessi.
Chi può chiedere le cure termali.
Tutti i cittadini possono richiedere prestazioni o trattamenti termali per migliorare il loro benessere fisico e per mantenere il proprio corpo in perfette condizioni. Il ticket di 50 euro è previsto dal Servizio Sanitario Nazionale per le persone dai 6 ai 65 anni che non sono soggette a esenzioni.
La quota copre le spese per un ciclo annuale di cure termali presso le strutture termali accreditate, a persone che hanno bisogno di riabilitazione motoria, neuromotoria ed uditiva, che hanno problemi cardiorespiratori o che soffrono di specifiche patologie. Sono esenti dal ticket le persone con invalidità totale e le persone che soffrono di malattie croniche o invalidanti. Le spese di viaggio e di soggiorno sono a carico dell’assistito.
La crenoterapia viene usata in maniera preponderante nella cura delle disfunzioni e delle affezioni croniche, ed è anche determinante per la riabilitazione di molti tipi di infortunio, ma con l’affermarsi del concetto di “benessere”, viene utilizzata con sempre maggiore attenzione nella cura del proprio fisico fino a sconfinare addirittura nella realizzazione di veri e propri trattamenti di bellezza. L’utilizzo delle acque di ogni sorgente termale deve essere autorizzato dal Ministero della Sanità, e l’acqua non viene considerata “minerale” perché nella sua composizione risultano presenti sali minerali (in questo caso sarebbero minerali le acque di tutte le reti idriche del mondo) ma perché viene adoperata per le sue speciali proprietà igieniche o terapeutiche.
Le acque usate nella medicina termale vengono classificate, in base al decrescente tasso di sali contenuti, in: minerali, mediominerali ed oligominerali. La cura con le acque minerali è detta anche crenoterapia: l’idroterapia è la cura mediante acqua naturale o termale a varia temperatura e pressione, mentre nell’idropinoterapia l’acqua minerale viene bevuta.
Generalmente, i cicli di cura hanno una durata di circa 15 giorni, durante i quali sono effettuate 12 prestazioni, o 24 nel caso di malattie respiratorie.
Cure termali coperte dal Servizio Sanitario.
Il Servizio Sanitario Nazionale prevede un ciclo di cure termali all’anno, per contrastare alcune malattie.
Ecco l’elenco di queste malattie:
• malattie reumatiche: osteoartrosi, reumatismi extra articolati;
• malattie delle vie respiratorie: sindromi rinosinusitiche, bronchiali croniche, bronchiti croniche semplici o accompagnate a componente ostruttiva, con esclusione dell’asma;
• malattie dermatologiche: psoriasi esclusa la forma pustolosa eritrodermica, eczema, dermatite atopica, dermatite seborroica ricorrente;
• malattie ginecologiche: sclerosi dolorosa del connettivo pelvico di natura cicatriziale e involutiva, leucorrea persistente da vaginiti croniche aspecifiche e distrofiche;
• malattie dell’apparato otorinolaringoiatrico: rinopatia vasomotoria, faringolaringiti croniche, sinusiti croniche, stenosi tubariche, otiti catarrali croniche, otiti croniche purulente non colesteatomatose;
• malattie dell’apparato urinario: calcolosi delle vie urinarie;
• malattie vascolari: postumi di flebopatie di tipo cronico;
• malattie dell’apparato gastroenterico: dispepsia di origine gastroenterica e biliare, sindrome dell’intestino irritabile nella varietà con stipsi.
Acqua termale
I diversi tipi di acqua termale, sono utilizzate in molteplici modi.
È possibile dunque usufruire di vari trattamenti:
• i bagni, vasche singole o piscine riempite di acqua riscaldata ad una temperatura che generalmente varia da 36° a 38°C;
• i bagni con idromassaggio, un particolare movimento dell’acqua nella vasca da bagno massaggia il corpo, il massaggio può esser ottenuto anche con ozono e con aria compressa;
• la deambulazione con idromassaggio ozonizzato, movimento in vasche le cui acque sono a diversa temperatura;
• l’irrigazione, nella quale l’acqua è introdotta nelle cavità naturali, vaginali o nasali, ad una temperatura di 36° – 38° C, a bassa o modesta pressione e in quantità variabile da uno a tre litri;
• l’inalazione e l’aerosol, nella quale l’acqua è trasformata in piccole particelle aspirate dalle persone; le particelle più grandi, con diametro pari ad un centesimo di millimetro, si fermano nella trachea e nei bronchi, mentre quelle ancora più piccole raggiungono gli alveoli polmonari;
• la polverizzazione, le particelle d’acqua sono nell’ambiente, in una satura di nebbia (umida o secca);
• la kinesiterapia riabilitativa, ginnastica di riabilitazione motoria in piscina (crenokinesiterapia), spesso da integrare con ginnastica in palestra.
Controindicazioni
Le controindicazioni alle cure termali sono sempre in relazione alla metodica o al mezzo impiegato in quanto non esistono situazioni patologiche che controindicano in modo assoluto ogni tipo di terapia termale.
CONTROINDICAZIONI RELATIVE ALLA NATURA DELLA PATOLOGIA
Se l’organo o l’apparato da trattare sono affetti da neoplasie maligne in genere tutte le terapie termali che lo coinvolgono direttamente sono da evitare. A volte possono essere controindicate alcune metodiche o acque mentre altre sono attuabili e terapeuticamente efficaci. In alcune affezioni articolari l’azione termica di un fango può essere eccessiva ed aumentare l’infiammazione mentre un bagno può essere ben tollerato.
CONTROINDICAZIONI RELATIVE ALLA FASE DELLA MALATTIA
Per “fase termale” si intende una fase della malattia nella quale la terapia termale è efficace, e l’assenza di situazioni cliniche o anatomo-patologiche che possono costituire controindicazioni.
La più diffusa controindicazione assoluta è rappresentata dal fenomeno infiammatorio in atto, in presenza del quale lo stimolo termale interviene ulteriormente in senso proflogistico. È norma non sottoporre a crenoterapia le malattie croniche in fase acuta ed è anche consigliabile intervenire nelle fasi di quiescenza il più possibile lontane da eventi acuti.
In caso di patologie infiammatorie ad evoluzione imprevedibile la cautela deve essere massima ed i criteri di fase termale per l’ammissione devono essere oggetto di un’attenta valutazione.
CONTROINDICAZIONI RELATIVE A PATOLOGIE CONCOMITANTI
Dopo aver accertato che una patologia costituisce una indicazione e che si trova in fase termale bisogna valutare se eventuali malattie concomitanti possono essere aggravate dalla terapia termale.
Costituiscono controindicazioni assolute tutti gli stati di estrema debilitazione o condizioni di marcato scompenso d’organo nei quali la terapia termale agirebbe alterando un equilibrio organico già precario e potrebbe causare una precipitazione degli eventi.
Particolare attenzione deve essere posta nell’ammettere alla cura pazienti portatori di scompenso cardiaco, insufficienza respiratoria e renale, cirrosi epatica ed insufficienze vascolari coronariche e cerebrali.
Metodiche e mezzi termali
Le metodiche di più comune utilizzo sono:
– Fangoterapia (seguita o meno da balneoterapia in vasca singola)
– Balneoterapia (in vasca singola, in piscina collettiva, in piscina riabilitativa, in vasca con idromassaggio)
– Psammatoterapia (terapia con la sabbia)
– Applicazione di muffe, limani o altri peloidi (fanghi)
– Antroterapia (grotte o stufe)
– Docce esterne.