Le principali cause di morte in Italia sono i tumori, le malattie cardiovascolari e il fumo, che provocano una vera e propria ecatombe giornaliera. Il benessere moderno ha poi acuito fino all’eccesso certe cattive abitudini che non giovano alla salute e, tra le tante cose, aumentano anche la deleteria tendenza all’obesità: l’automobile anche per fare poche decine di metri, il telecomando, l’ascensore al posto delle scale, i fast food sono solo alcuni banali esempi. Eppure la chiave per diminuire  questa tragica conta di morti e malati è proprio l’adozione di semplici e corretti stili di vita: smettere di fumare, fare attività fisica, mangiare sano, osservare le principali norme igieniche, sottoporsi a controlli periodici. Con queste poche regole i risultati sarebbero ben maggiori rispetto ai tentativi di cura quando le patologie sono già in fase avanzata. Ed ecco che “prevenzione” è diventata la parola d’ordine nella società di oggi. In generale prevenire significa porre in atto tutta una serie di azioni finalizzate a eliminare o a ridurre al minimo il verificarsi di situazioni dannose, o pericolose sia per le persone, che per gli animali e le cose. In ambito sanitario, con prevenzione si intende l’insieme delle azioni volte al mantenimento o al miglioramento dello stato di salute, e quindi volte ad anticipare l’insorgere di un determinato tipo di patologia, o a curarne gli effetti, o a limitarne i danni.

Esistono tre livelli di prevenzione
  • prevenzione primaria: consiste nel porre in atto una serie di semplici accorgimenti che riducono i fattori di rischio e possono evitare la comparsa di una malattia. Sono quelle piccole azioni quotidiane che ognuno può compiere, ad esempio praticando una sana e regolare attività fisica, abbinata a un’alimentazione equilibrata sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, evitando il fumo e l’abuso di alcol.
  • prevenzione secondaria: consente di scoprire la presenza di alcune malattie allo stato iniziale attraverso l’esecuzione di semplici esami (test di screening). E’ perciò legata alla diagnosi precoce di una patologia nascente. Un esempio è rendersi conto di stare aumentando troppo di peso e dunque adottare delle contromisure quali cominciare a praticare attività fisica e ad avere un corretto regime alimentare.
  • prevenzione terziaria: cura e riduce i “danni” prodotti da una patologia, limitando le complicazioni. Un esempio è praticare attività fisica perché prescritta dal medico, che ha riscontrato, ad esempio, un problema arterioso. Qui il movimento diventa una sorta di terapia “riabilitativa” e preventiva contro eventuali recidive.
Dunque, uno stile di vita salutare comprende tre elementi fondamentali che sono: una corretta alimentazione, praticare attività fisica, sottoporsi a controlli periodici. Per quanto riguarda il primo punto un’alimentazione sana e bilanciata deve prevedere varietà dei cibi e la presenza di tutte le sostanze nutritive necessarie all’organismo per mantenersi in buona salute: proteine, sali minerali e vitamine, carboidrati, grassi. Frutta, verdura, cereali e legumi fungono da schermo protettivo contro la comparsa di diverse patologie, in particolare di alcuni tipi di tumori e malattie cardiovascolari. La loro azione è di tipo antiossidante: rallenta i processi di invecchiamento e le reazioni che sono all’origine di diverse forme tumorali. L’attività fisica, invece, aiuta a equilibrare i valori della pressione arteriosa e del colesterolo, inoltre contribuisce a bruciare zuccheri, grassi e proteine introdotti con l’alimentazione e aiuta a mantenere sotto controllo l’aumento di peso e a prevenire l’obesità. Da un punto di vista psicologico, favorisce il benessere mentale riducendo ansia, depressione e senso di solitudine.
Il fumo, nemico della salute. Ottantamila persone in Italia e quasi 5 milioni di persone nel mondo muoiono ogni anno a causa di malattie legate al fumo. In pratica il fumo provoca più decessi di aids, droghe, alcol, incidenti stradali, omicidi e suicidi messi insieme. Non solo: per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita e 20 sigarette al giorno riducono di circa 4-6 anni la vita media di una persona che inizia a fumare a 25 anni. Eppure il fumo di tabacco è la prima causa di morte facilmente evitabile. E’ accertato che provoca malattie quali cancro, patologie cardiovascolari e respiratorie. Incide sulla vita sessuale delle coppie e aumenta il rischio di infertilità. Si comprende come smettere di fumare sia essenziale non solo per le persone a rischio ma per tutti. La prevenzione per eccellenza.

L’insidia dell’alcol

L’alcol è un grande fattore di rischio per la salute degli individui: può indurre dipendenza e provocare seri danni alle cellule di molti organi tra cui fegato e sistema nervoso centrale. Sono 195.000 persone che in Europa muoiono per malattie alcol-correlate come cirrosi epatica, patologie neuropsichiatriche, depressione e cancro. Per non parlare degli incidenti stradali, suicidi e omicidi. Il consumo di alcol incide anche sull’aumento di peso. I soggetti più vulnerabili sono i giovani, le donne e gli anziani, a causa di una ridotta capacità del loro organismo di metabolizzare l’alcol. E’ a loro che sono maggiormente dirette le campagne di prevenzione contro l’alcol.
Diagnosi precoce per battere i tumori. Scoprire la presenza del tumore nella sua fase iniziale garantisce molte probabilità in più di sconfiggerlo. La diagnosi precoce si effettua attraverso una serie di test (screening), che spesso in Italia sono promossi dal sistema sanitario, attraverso le Regioni e le ASL. I programmi maggiormente raccomandati sono quelli rivolti a specifici gruppi di persone per individuare precocemente i tumori del seno, del collo dell´utero e dell´intestino colon-rettale. Diversi studi scientifici hanno infatti dimostrato che che i programmi di screening sono effettivamente capaci di ridurre il numero di morti per queste forme tumorali. Questi esami sono gratuiti e non necessitano della richiesta del medico.

Malattie cardiovascolari

Le più gravi e comuni malattie cardiovascolari sono l’infarto miocardico e l’ictus cerebrale. Questo tipo di malattie colpiscono il sistema circolatorio e possono interessare sia il cuore sia i vasi sanguigni (arterie e vene). I vasi sanguigni, tra cui le coronarie, nel corso degli anni possono subire degenerazioni nella loro struttura e nelle loro dimensioni, dovute all’accumulo di sostanze grasse all’interno del vaso che ne restringe il diametro o alla perdita di elasticità delle pareti. Questo provoca danni, anche di grave entità, ai vari organi e, in particolare, al cuore e al cervello. Ma molte di queste degenerazioni si possono rallentare o evitare adottando adeguate misure di prevenzione, che in pratica sono sempre le solite tre grandi regole della salute: evitare il fumo, mangiare sano, fare attività sportiva.
HIV e malattie veneree. Molte delle campagne di prevenzione adottate dagli Stati, dai medici o dalle associazioni e onlus sono dirette a evitare il contagio da Hiv o altre malattie veneree e sessualmente trasmissibili. Poiché a tutt’oggi non è ancora stato sviluppato un vaccino per questo virus né una cura per combattere l´infezione, la sola misura preventiva consiste nell’evitare i comportamenti a rischio di contagio. E quindi l’adozione di alcuni accorgimenti e soprattutto tanta tanta informazione. In realtà in questo caso basta un solo accorgimento: il preservativo.  Infatti la prima cosa da sapere è che i rapporti sessuali non protetti sono la prima causa di trasmissione del virus dell’Hiv. Per le persone che fanno uso di sostanze per via iniettiva, un’altra pratica assolutamente necessaria è evitare lo scambio di siringhe. E poi non deve mancare la prevenzione secondaria, ovvero il test. Le stime epidemiologiche indicano che in Italia circa un terzo dei sieropositivi non è consapevole del proprio stato di infezione. E questo è deleterio non solo per il rischio di favorire il contagio del virus ad altre persone ma anche perché, affinché la terapia farmacologica sia efficace, essa deve intervenire il prima possibile dopo l’avvenuto contagio. Ecco perché chiunque abbia una vita sessuale attiva dovrebbe effettuare il test HIV con regolarità. E questo non solo dopo un rapporto a rischio.