I laureati in Tecniche della Prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro sono operatori professionali che svolgono in autonomia attività di prevenzione, verifica e controllo in materia di igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria.

  

   

CENNI STORICI

 

Il 6 luglio 1890, con il Regio Decreto n. 7042, viene istituita la figura del Vigile Sanitario Comunale: il R.D. n. 2889/1923 e il R.D. n.155/1927, poi confermati dall´art. 91 del Testo Unico delle Legge Sanitarie, R.D. 27 luglio 1934 n.1265, trasferisce i laboratori comunali alle province, dando vita successivamente alla figura del Vigile Sanitario Provinciale.
Con la L. 833 del 1978, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, i vigili sanitari comunali e provinciali vennero trasferiti alle Unità Sanitarie Locali con le medesime mansioni, ma assumendo la denominazione di “Operatore professionale personale di vigilanza ed ispezione”.
La figura del Tecnico della Prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro così come la conosciamo oggi, è stata invece istituita con il Decreto del Ministero della Sanità 17 gennaio 1997, n.58: in tale decreto vengono elencate una serie di funzioni di vigilanza e controllo nei diversi campi d´intervento, e viene conferito al Tecnico della Prevenzione la qualifica di Ufficiale di Polizia Giudiziaria.
Viene, inoltre, ribadito il principio di “autonomia tecnico professionale” e di “responsabilità” del Tecnico della prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro.

  

  
SCUOLE DI FORMAZIONE, UNIVERSITA´ E CORSI DI AGGIORNAMENTO

 

La qualifica di Tecnico della Prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro si consegue al termine di un corso di laurea triennale, inserito nella Facoltà di Medicina e Chirurgia.
Tale corso di laurea ha lo scopo di preparare operatori tecnico-sanitari che possiedano solide conoscenze di base nel campo delle scienze e delle tecniche della prevenzione, maturando contestualmente (attraverso attività di tirocinio svolte in ambiti pubblici e privati) una buona conoscenza delle criticità legate al tema della sicurezza.
Le principali discipline accademiche con cui devono confrontarsi gli studenti di questo corso di laurea comprendono la chimica, la fisica, la biologia, la matematica e la statistica, oltre che materie di ambito prettamente sanitario. Molto importante è anche l´acquisizione dell´approccio metodologico fondamentale della “valutazione del rischio”.
Obiettivi specifici del corso di laurea sono l´acquisizione della capacità di leggere e interpretare i dettati normativi che regolano i vari ambiti, la capacità di utilizzare correttamente le tecniche di ispezione e strumentali, la disponibilità a interagire in modo costruttivo in ambiti lavorativi dove è richiesto un approccio multidisciplinare e multifattoriale.
Il laureato in Tecniche della prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro può partecipare ad attività di studio, didattica e consulenza professionale nei servizi sanitari e nei luoghi dove è richiesta la sua competenza professionale; contribuisce, inoltre, alla formazione del personale.
Corsi di laurea per “Tecnico della prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro” sono attivati presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell´Università degli Studi di Ancona, Alessandria, Bari, Bolzano, Brescia, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catanzaro, Chieti, Firenze, Genova, L´Aquila, Messina, Milano, Napoli, Padova, Parma, Perugia, Roma (“La Sapienza” e “Tor Vergata”), Sassari, Torino, Trieste, Verona, Udine.
Informazioni utili su corsi, seminari e convegni possono essere reperite nel sito dell´Unione Nazionale Personale Ispettivo Sanitario d´Italia (UNIPISI), www.unpisi.it.

 

   
PRESENZA IN ITALIA ED EFFICACIA SULLA POPOLAZIONE

 

La figura professionale di Tecnico della Prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro può inserirsi nel mondo del lavoro, in maniera dipendente o libero professionale, sia nel settore pubblico con funzioni di prevenzione, controllo e vigilanza (soprattutto in strutture di controllo ufficiale delle aziende sanitarie e delle agenzie regionali per la protezione dell´ambiente), che nel settore privato con compiti organizzativi-gestionali o di consulenza nell´ambito della sicurezza.
In Italia, norme importanti che regolano le condizioni di igiene e di salute nell´ambiente e nei luoghi di lavoro riguardano soprattutto l´inquinamento da amianto (D.Lgs 17/3/1995, D.M. 6/9/1994, D.M. 12/2/1997, D.M. 20/8/1999), e di altre sostanze nocive, il divieto di fumare nei locali pubblici e negli ambienti di lavoro, l´utilizzo di strumenti di prevenzione e protezione degli incidenti nei luoghi di lavoro (DPR n. 459, 24/7/1996), la tutela delle lavoratrici gestanti e madri (D.Lgs 26/3/2001, n. 151).

  

 

TRATTATO DESCRITTIVO

 

Il Tecnico della Prevenzione è responsabile, nell´ambito delle proprie competenze, di tutte le attività di prevenzione, verifica e controllo in materia d´igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene degli alimenti e delle bevande, di igiene e sanità pubblica e veterinaria.
Procede ad accertamenti e inchieste per infortuni e malattie professionali, vigila e controlla la rispondenza delle strutture e degli ambienti in relazione alle attività ad esse connesse, vigila e controlla la sicurezza degli impianti, collabora con l´amministrazione giudiziaria nell´ambito di indagini su reati contro il patrimonio ambientale, controlla la qualità degli alimenti e bevande destinati all´alimentazione, dalla produzione al consumo, e valuta la necessità di procedere a successive indagine specialistiche.
Accanto all´azione sanzionatoria volta a scoraggiare i comportamenti illeciti e al loro reiterarsi, il Tecnico della Prevenzione affianca anche l´attività di educazione sanitaria.
L´ispezione delle strutture, delle attrezzature e degli impianti, il controllo delle persone, degli alimenti, degli animali, delle condizioni lavorative e ambientali, la verifica della documentazione, l´eventuale accertamento di illeciti nei campi del diritto amministrativo e del diritto penale, la verbalizzazione dell´intervento, la contestazione e gli atti ufficiali conseguenti, sono tutte le azioni “formali” dell´intervento di vigilanza e controllo relativo all´igiene o alla sicurezza.
Uno degli aspetti più delicati del lavoro del Tecnico della Prevenzione riguarda la comunicazione dei propri atti all´operatore controllato: è di cruciale importanza fare in modo che questi comprenda non solo il fatto di aver violato una norma, ma anche i fondamenti delle motivazioni tecnico-scientifiche che hanno condotto il legislatore a ritenere illeciti determinati comportamenti.
Pertanto il Tecnico della Prevenzione, oltre a conoscere gli articoli di legge da applicare, deve essere in grado di fornire informazioni chiare, trasparenti e comprensibili: grande attenzione deve essere riservata quindi al linguaggio utilizzato (che deve essere adeguato ai destinatari dell´informazione), compiendo lo sforzo consapevole di ascoltare e interloquire con i soggetti sottoposti a controllo.
E´ importante comprendere le motivazioni dell´operatore, il suo livello culturale e formativo, la sua volontà di risolvere i problemi.
Tenendo in considerazione questi specifici aspetti del proprio lavoro, il Tecnico della Prevenzione può affrontare con sicurezza il proprio compito, fornendo a chi ha trasgredito le regole i primi strumenti ed indicazioni per non ripetere gli errori e la consapevolezza della necessità di una formazione più ampia e dettagliata sulla propria attività.
E´ bene che il Tecnico della Prevenzione nell´ambiente e nei luoghi di lavoro consideri l´atto educativo e quello sanzionatorio come due aspetti della stessa attività: obiettivo primario del Tecnico della Prevenzione è soprattutto quello della protezione della salute della collettività, che deve essere perseguito mediante un intervento continuo e capillare.