Nell’ambito del diritto alla salute, la chiropratica può essere definita una disciplina scientifica olistica e insieme un´arte curativa. Tale arte concerne la patogenesi, la diagnosi, la cura, la terapeutica e la profilassi di disturbi funzionali. La chiropratica si occupa inoltre delle sindromi del dolore e degli effetti neurofisiologici relativi a disordini statici e dinamici del sistema neuro-muscolo-scheletrico. Il termine ‘chiropratica’ deriva dal greco cheir (mano) e praxis (azione), due sostantivi che uniti sottolineano l’importanza dell’intervento pratico sul sistema nervoso, con particolare attenzione rivolta alla colonna vertebrale e al sistema nervoso.
CENNI STORICI
La nascita di questa nuova disciplina ha una data e un luogo ben precisi, ovvero il 18 settembre 1895 a Davenport, Iowa, Stati Uniti. Una testimonianza dell’epoca riporta che Daniel David Palmer pose le mani su una protrusione irregolare della colonna vertebrale di una certa Harvey Lillard e grazie a una poderosa spinta ne ridusse l´irregolarità. Dopo l´intervento di Palmer, Mr. Lillard affermò di poter “udire il rumore dei carri nella strada”, cosa che non poteva fare prima del trattamento. Contestualizzando, si può sostenere che Palmer e la chiropratica fossero un prodotto del loro tempo: sul finire del XIX secolo, nell´America contadina la medicina era più simile a una forma d´artigianato che a un´arte. L´integrazione della scienza nei metodi terapeutici e nella pratica medica quasi non esisteva, come confermato dalla severa condanna delle facoltà di medicina. Con il passare del tempo, si assiste a un crescente scontro tra lo sviluppo della chiropratica e gli ostacoli che questa trova quando incrocia la strada della medicina tradizionale. Dopo diversi sbarramenti subiti, le scuole di chiropratica potenziarono le proprie strutture educative, ampliando i programmi di studi e impiegando docenti di livello universitario per l´insegnamento delle materie scientifiche di base, riuscendo a superare gli sbarramenti imposti dalla comunità medica tradizionale. Un importante segnale arrivò con la creazione della Foundation for Chiropractic Education and Research. Oltre a sostenere i lavori di ricerca, la fondazione ha avviato un programma di finanziamento per la formazione di ricercatori. Ora che la professione è sempre più coinvolta in studi critici e concentrata sul proprio perfezionamento, è sempre più difficile affibbiare alla chiropratica la definizione di culto antiscientifico.
SCUOLE DI FORMAZIONE, UNIVERSITA’, CORSI D’AGGIORNAMENTO
Per chi volesse intraprendere la strada che porta alla laurea specialistica in Dottore in Chiropratica si rende necessaria grande passione e soprattutto spirito di sacrificio. A ciò va aggiunta la disponibilità e la possibilità di studiare all’estero. Allo stato attuale delle cose infatti, il futuro chiropratico italiano ha davanti a sé una sola strada: frequentare un’università straniera riconosciuta dal CCE, il Chiropractic Council of Education. La durata del corso di laurea è generalmente di sei anni accademici. Nei sei anni di studi è compreso anche un periodo di tirocinio da svolgersi all’interno di cliniche universitarie che utilizzino le metodologie chiropratiche.
PRESENZA IN ITALIA ED EFFICACIA SULLA POPOLAZIONE
Dal dicembre del 2007, la chiropratica è stata riconosciuta anche in Italia. La legalizzazione della professione, promossa dai chiropratici fin dalla fondazione dell’Associazione Italiana Chiropratici, è arrivata con l’inserimento di un emendamento all’interno della legge finanziaria 2008. L’Associazione Italiana Chiropratici, nata negli anni Settanta, oggi stima 250 membri di cui però solo 60 sono di origine italiana. Vi sono poi chiropratici che praticano in Italia ma non sono iscritti all’Associazione. In effetti, l’esercizio della professione in Italia non è ancora regolamentato del tutto. Nel nostro paese, alcuni chiropratici lavorano in maniera autonoma, altri in collaborazione con diversi medici mentre altri ancora prestano la loro attività presso istituti convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale. Non vi sono ancora università di chiropratica o precisi corsi di studi sul territorio. L’osteopatia potrebbe essere invece un’alternativa vicina per un corso di studi oggettivo da poter frequentare in Italia.
Secondo una stima statunitense, la chiropratica è uno dei metodi di cura naturale più diffuso al mondo, terza professione sanitaria negli Stati Uniti per numero di praticanti.
TRATTATO DESCRITTIVO
La branca della chiropratica si sofferma sul trattamento delle cause dei problemi fisici invece che soffermarsi sui sintomi. L’assunto alla base è relativamente semplice: i problemi strutturali del nostro corpo, in particolare problemi che implicano la colonna spinale, sono in grado di generare disfunzioni alla funzionalità del nostro organismo, specialmente sul sistema nervoso centrale e periferico. Il midollo spinale, maggiore via di comunicazione del sistema nervoso, situato nel canale midollare all´interno delle vertebre, trasmette gli ordini impartiti dal cervello al resto del corpo. Di conseguenza, movimenti, funzioni e sensazioni vengono controllate dal sistema nervoso. Un disturbo a livello della colonna può interferire con i nervi che fuoriescono da questa. Il termine per questo disallineamento o blocco viene definito ‘sublussazione’. Le sublussazioni danno luogo a vari sintomi quali mal di schiena, male al collo, cefalea, dolori alle spalle, parestesia agli arti, sciatalgie e diversi altri disagi, più o meno gravi. Tali sintomatologie possono essere causate da questo ‘schiacciamento’ o interferenza con i nostri nervi al momento dell’uscita dalla colonna, irradiandosi verso il resto del corpo.
La differenza principale che distingue la chiropratica dalle altre professioni sanitarie è rappresentata dalla cosiddetta manovra di aggiustamento. L´aggiustamento è un movimento specifico applicato a un´articolazione, finalizzato al ripristino di un corretto movimento e alla riduzione dell’irritazione nervosa. Punto fondamentale è la concezione secondo la quale il ripristino del corretto stato della colonna è in grado di condurre il corpo all’auto-guarigione.
Generalmente, gli aggiustamenti chiropratici, eseguiti da chiropratici qualificati, sono sicuri, efficaci e utili in caso di dolori lombari o cervicali acuti che implicano sovente anche spasmi muscolari. In seguito all´aggiustamento, il paziente recupera immediatamente parte della mobilità e sperimenta una notevole diminuzione dello stato di dolore. L´aggiustamento chiropratico risulta  oltremodo efficace in altre situazioni. In molti casi di dolori cervicali, i nervi sono implicati con conseguente dolore, parestesia e debolezza delle spalle, braccia e mani. Correggendo le vertebre associate al collo, questi disturbi degli arti superiori possono essere minimizzati o eliminati. Ciò è anche possibile nel caso di molte cefalee in cui la reale causa risieda in un’irritazione dei nervi e dei muscoli del collo.
Oltre a problemi ossei e muscolari, la chiropratica si rivela incisiva nella risoluzione di situazioni quali asma, gastrite, costipazione e, a volte, crampi mestruali. In effetti, i nervi spinali collegano il cervello ad altri organi quali polmoni, stomaco e utero. Una sublussazione della colonna vertebrale può dare origine a un´irritazione del nervo che collega l’organo al midollo e indurre effetti negativi a tale sistema organico.
In conclusione, i trattamenti chiropratici possono rappresentare una soluzione efficace e sicura per diversi problemi di salute, tuttavia, prima di sottoporsi a tale trattamento, un paziente dovrà assicurarsi che il chiropratico a cui si rivolge possieda una laurea rilasciata da un´università riconosciuta dalla WFC (World Federation of Chiropratic) e dall´ECU (European Chiropractors´ Union). Sovente, operatori non qualificati s´improvvisano chiropratici, mettendo a repentaglio la salute dei potenziali pazienti, recando inoltre un danno all´immagine della chiropratica.