L’editoria nell’ambito della medicina tradizionale si occupa di tutte quelle redazioni di materiale cartaceo, online e multimediale che sono pertinenti alla comunicazione di informazioni e notizie nell’ambito della salute, secondo approcci che sono quelli della medicina tradizionale occidentale. Vi è poi una divisione in editoria libraria e riviste specializzate per soli medici o addetti, e una vasta gamma di iniziative editoriali e cartacee per i lettori in generale, allo scopo di informare su scoperte, salute, cure, benessere e opportunità.

CENNI STORICI

La storia dell’editoria in ambito medico si interseca proprio con la storia della stampa, in quanto le prime pubblicazioni dall’invenzione di Gutenberg sono in assoluto opere di letteratura, trattati filosofici e appunto trattati di medicina. Occorre ricordare che il primo libro stampato fu la Bibbia, e in ben 180 copie, quindi dal 1440 – ovvero dall’inizio della moderna concezione di editoria – comincia lentamente la diffusione dei caratteri stampati, prima ancora non è che non esistessero libri, tutt’altro. I libri esistono prima della fatidica data del 1440, e sono anche molti: opere scritte in modo encomiabile, anzi trascritte con inchiostri, decorazione, disegni, veri e propri dipinti, decorazioni pregiate, colori, perché la vera storia dell’editoria medica e anatomica non coincide affatto con le invenzioni di Gutenberg in Germania, che inoltre sono applicabili al solo occidente, mentre in Asia c’è una tradizione diversa e più antica. La storia dell’editoria medica e anatomica comincia con l’invenzione della carta. La carta si diffuse in Europa nel XII secolo attraverso vari flussi: via Damasco da Costantinopoli (Istanbul) o dalla Sicilia attraverso il nord del continente africano. Erano manufatti scadenti in confronto alle pergamene, e inoltre erano “musulmane”, tanto che Federico II in una promulgazione del 1221 ne vietò l’utilizzo pubblico. Tuttavia il consumo aumentò costantemente, e nel XIII secolo le flotte mercantili del Mediterraneo e dell´ Adriatico, erano protagoniste di un ricco mercato. Attraverso la carta, e le pergamene prima, ci vengono trasmesse le prime descrizioni del corpo umano, le dissezioni e le sezioni anatomiche. Famosissime e straordinariamente precise saranno quelle di Leonardo da Vinci nel 500, vera grande coniugazione tra arte e rigore scientifico. E’ necessario dire che fino a tutto il 700 non vi sarà una netta, e in parte discutibile, distinzione tra positivismo scientifico, arte e alchimia. Molti dei più illustri scienziati, fino a Newton, operano con libertà e senza alcuna costrizione nei limiti di concezioni scientifiche, a eccezione dell’autorità religiosa della chiesa.
Di fatto vi sono testi che sono autentici capolavori d’arte. Non vi è museo diocesano che non permetta la possibilità di poter ammirare la tecnica artigianale nella realizzazione di questi volumi.
Le invenzioni di Gutenberg amplificheranno un concetto base della stampa, ovvero la sua diffusione. Prima della tipografia il libro rimaneva un oggetto esclusivo, a solo uso e consumo di chi era il fortunato possessore, al limite poteva essere prestato, ma la serialità prevedeva il lavoro di altrettanti artigiani. Il pregio della nascita della stampa moderna sta proprio nella possibilità di diffusione, quindi il contenuto di un libro può essere replicato moltissime volte e il suo valore intrinseco nel trasmettere conoscenze non viene alterato, ma solo il suo essere “fisicamente” un oggetto d’arte. Questo è fin troppo ovvio con la letteratura: un capolavoro è tale sia in edizione pregiata che in quella economica e tascabile.
Tuttavia la rivoluzione di Gutenberg non porterà immediati effetti, che saranno evidenti solo nel rapporto a un’altra rivoluzione epocale, ovvero la scolarizzazione di massa, l’accesso alla formazione di fasce sempre più ampie della popolazione e in definitiva alla lotta contro l’analfabetismo.
Tra ottocento e novecento nascono i primi grandi gruppi editoriali, ma dapprima l’informazione medica si rivolge solo a medici e ad operatori sanitari, ed è solo nei quotidiani che vi sono degli spazi che si occupano di salute, mentre nel dopoguerra nascono le prime riviste che si occupano di benessere in senso articolato, e sempre più spazi nelle riviste femminili o maschili.

FORMAZIONE

Coloro che lavorano nell’editoria medica hanno prevalentemente una formazione umanistica, seppur eterogenea. Non di rado hanno maturato esperienze nel settore dell’informazione scientifica o parascientifica, o ancora in altri ambiti. Il giornalista o redattore che lavora in questo ambito deve avere una buona dialettica, la capacità e la voglia di trasmettere notizie, fiuto giornalistico, curiosità personale, intuito.
Inoltre, a differenza di altre aree editoriali, chi opera nell’informazione scientifica deve comunicare informazioni in modo accessibile, ma senza scadere nella banalità. Non a caso sono in istituzione alcuni corsi di laurea negli indirizzi umanistici, tesi a formare giornalisti che sappiano utilizzare termini ed espressioni adeguate nell’ambito della comunicazione scientifica in generale e sanitaria.
La migliore formazione però è quella sul campo associata inevitabilmente ad una buona cultura di base.

DIFFUSIONE

Esiste una gamma vastissima di prodotti editoriali che sono inerenti alla salute e alla medicina. Ci sono diverse testate che si occupano di benessere e moltissimi inserti che vengono allegati alle pubblicazioni più varie. Non vi è quotidiano o magazine che in qualche modo non vi abbia a che fare. La diffusione dell’informazione sulla salute segue quella del miglioramento delle generali condizioni di vita della popolazione, sempre più interessata ad aver cura di sé. Infatti l’informazione del settore e la diffusione di questa editoria tematica segue alcune linee direttrici ben precise. Il soddisfacimento dei bisogni primari di una larga fetta della popolazione italiana ha determinato anche delle alterazioni positive e negative al concetto di qualità della vita e dell’alimentazione, per cui è frequente che individui che vivono in grandi aree urbane, cresciuti con la cultura dei prodotti di largo consumo o con stili di vita che promuovono pasti veloci, abbiano sviluppato maggiori attenzioni a tutte quelle dinamiche che sono inerenti al benessere fisico e psichico. La domanda di informazione relativa alla salute è sempre maggiore in società che lavorano nel settore terziario e si lamentano, a ragione, del proprio stile di vita, mentre quella più tipicamente relativa alle branche mediche tradizionali include anche coloro che per un qualche motivo, per il loro stato di salute, si trovano a doversi o volersi informare. C’è poi un’esigenza, se vogliamo di tipo istituzionale, ovvero un cittadino informato in ambito sanitario si muove meglio e naturalmente ciò si traduce in un risparmio per la spesa sanitaria, ma anche in delle scelte che determineranno delle cure più efficaci. Oggi anche le regioni di tanto in tanto pubblicano della free press allo scopo di informare i cittadini su come intendano agire in merito ai temi dell’organizzazione sanitaria e delle cure, questo perché nonostante siano molte le iniziative in senso comunicativo, mancano ancora delle strategie forti ed efficaci che sappiano offrire un’informazione capillare, semplice e incisiva. Sono in corso di sperimentazione servizi che tramite card sanitaria e password possono permettere al cittadino di ottenere certificati, prenotare visite e ottenere consulti medici, oltre che ricevere informazioni, tuttavia questa possibilità non può soddisfare la ricerca di informazioni generiche e specifiche su molti temi inerenti alla salute, oltre al fatto che la vera informazione richiede soprattutto un lavoro di tipo editoriale, con tutti gli aspetti inerenti alla cultura dell’informazione.

TENDENZE

Il mondo dell’editoria sta conoscendo una grande trasformazione, che ancora non intacca il mondo del cartaceo, il quale ancora avrà lunga vita.
Esistono moltissime pubblicazioni nel campo della salute e del benessere, ma la grande novità degli ultimi anni è stata la realizzazione di siti web che offrono informazioni e novità in ambito scientifico, spesso facenti capo a grandi testate nazionali che hanno accesso a consistenti fondi per l’editoria.
La qualità di questi siti spesso è generalmente accettabile, ma deficitaria sotto il profilo di un’informazione che sia ricca, dettagliata eppure accessibile. Esistono anche non pochi inserti che si occupano appunto di informazione scientifico-sanitaria, i quali non escono sempre ogni settimana, ma in non pochi casi sono ricchi di informazioni.
Tuttavia si avverte un deficit, un gap in merito a questo settore dell’editoria tematica, nel senso che molte testate più che concorrere a fare chiarezza in merito, contemplando una necessaria dialettica, danno una serie di informazioni che alcune volte risultano fuorvianti, altre volte non sono considerate nella giusta proporzione e altre ancora rimangono oscure e criptiche.
Un portale dovrebbe offrire molte notizie corrette, ma anche trasversali, in modo da fornire al lettore il miglior modo di muoversi.
Quella dell’editoria tematica in questi ambiti rimane ancora una sfida aperta e stimolante per chi fa informazione, e quindi intrigante. Tempo fa un noto quotidiano economico nazionale, che si apprestava a lanciare una rivista online sul tablet, faceva un’importante riflessione, cioè come il modo di informare sia stato considerato statico, cioè l’idea che una persona debba vedere un video o leggere un articolo sia un approccio limitato, e come invece filosofi di diversi secoli fa, come Gioacchino da Fiore in primis, si siano posti il problema di creare sistemi di segni, coadiuvati da disegni e immagini, atti a costituire un nuovo linguaggio tra gli essere umani. Una riflessione ambiziosa, probabilmente dettata dal positivo entusiasmo di proporsi nel mercato in modo nuovo.
Di fatto oggi esiste anche la possibilità di poter acquistare giornali on line e formati in “Adobe Reader”, come gli e-book, per potersi informare, agitando ulteriormente il panorama dell’informazione.
C’è tuttavia una verità che è immutabile. La gente legge o fruisce di contenuti multimediali con interesse, ma il primo ingrediente di una sana informazione è la capacità di informare, di arrivare primi alla notizia, di conoscere una verità in merito ad un determinato aspetto. Questo è il primo e fondamentale ingrediente nel mondo dell’informazione. Il formato aiuta la diffusione, soprattutto se offre un accesso comodo e immediato a questa, ma non esiste nessuna piattaforma in grado di garantire lettori se i lettori hanno la sensazione di leggere un’informazione senza “sale”.
E’ anche vero però che un’informazione che sia efficace, ma che non colga le opportunità offerte dalla rete, o da altre opportunità inerenti alla comunicazione, è sicuramente penalizzata e destinata all’oblio.
Pagine Salute entra di buon diritto nel novero di quei canali di informazione che non dimenticano affatto la sana e antica “ricetta” del giornalismo, ma vogliono utilizzare appieno le opportunità del presente e del futuro per occupare un vuoto editoriale che merita di essere colmato.