Potremmo definire l´idroterapia, traducendo questo termine, letteralmente dal greco, “la cura dell´acqua”, ma sarebbe una definizione troppo vaga e forse ingannevole. Infatti, questa pratica non si fonda solo sulle virtù curative dell´acqua in sé (come altre discipline quali la talassoterapia o la crenoterapia),  ma soprattutto sulle sue proprietà chimiche e fisiche che la rendono il veicolo migliore per l´applicazione esterna di stimoli termici (calore/raffreddamento) e meccanici (pressione, massaggi etc.) sul corpo umano, utili a livello terapeutico e riabilitativo.
CENNI STORICI
Fin dall´antichità l´acqua è stata considerata elemento fondamentale dell´esistenza, sinonimo di vita, di purezza, di rigenerazione. Le prime tracce di intuizioni ricollegabili all´idroterapia si ritrovano in quell´affascinante mescolanza di religione, scienza e astronomia che è  la medicina egizia. Successivamente troviamo illustri testimonianze nei poemi omerici, in cui i lavacri sacri erano tappa obbligata per accedere proprio al tempio di Esculapio, divinità della medicina. Tutta la cultura greca, da Talete a Ippocrate, è intrisa di quel profondo convincimento riassunto perfettamente dal sublime poeta Pindaro: “l´acqua è ciò che di meglio esiste”. Padri della scienza medica moderna, come Pitagora ed Ippocrate consigliarono (con precauzione) la pratica dei bagni freddi, il secondo addirittura inventò, se così possiamo dire, alcuni dei trattamenti tutt´oggi più frequenti, come i bagni di vapore.
Per quel che riguarda i Romani, l´importanza che l´idroterapia assunse nella vita quotidiana non si evince solo dai testi tecnici di Galeno (in cui si ritrovano molto degli insegnamenti greci), ma soprattutto dai testi letterari e poetici di scrittori come Cicerone,  Orazio, o Svetonio. I bagni termali non solo erano pratica collettiva quotidiana in strutture pubbliche, ma divennero presenza abituale e necessaria  nelle ville private.
Nel Medioevo, periodo in cui il rigore ascetico imposto dalla cultura religiosa riduce ai margini le pratiche volte al benessere personale, l´idroterapia viene accantonata per lasciar spazio ad altre discipline naturali, come ad esempio la fitoterapia.
  Bisognerà aspettare la fine  del XVII per assistere in tutta Europa ad un recupero significativo di interesse nei confronti della disciplina.
Tappa fondamentale per la rinascita dell´idroterapia furono, nella prima parte del ´700, gli studi di Sigmund e Johann S. Hahn, ribattezzati i “medici rubinetto” (il cognome Hahn vuol dire in tedesco per l´appunto “rubinetto”),  non solo per il gioco di parole, ma anche perchè curavano malattie anche gravi, come il tifo, con forti getti d´acqua fredda.
Una vera esplosione della disciplina si ebbe, dopo il prezioso contributo di  Vincent Priessnitz, grazie alla figura di Sebastian Kneipp (1821-1897), considerato il fondatore della moderna idroterapia.
Dopo essersi autocurato fino alla completa guarigione dalla tuberculosi applicando i dettami della “Lezione sulla forza guaritrice dell´acqua fresca” di Johann Sigmund Hahn, decise di approfondire con lo studio e la pratica le immense potenzialità che aveva intuito e riscontrato sulla sua salute. Divenuto parroco di  Bad Worishofen, un paesino della Baviera, tramutò ben presto la comunità in un centro di ricerche idroterapiche, che riscosse un successo straordinario. Kneipp fu duramente criticato, accusato di ciarlataneria, attirando su di sè lo scetticismo della medicina ufficiale fino a doversi difendere in processo.
Per frenare quella che stava diventando una vera e propria persecuzione dovette intervenire addirittura papa Leone XIII, che lo nominò Monsignore nel 1893 (anno in cui si erano raggiunte le 100.000 visite a Worishofen!), e lo ricevette l´anno dopo a Roma. Nel 1886 Kneipp pubblicò “La mia cura dell’acqua”, libro che in pochi anni conobbe un successo strepitoso,  tale da imporre la decisione, eccezionale per quei tempi, di  tradurlo in tutte le lingue europee. A Kneipp si deve, tra l´altro, il principio che regola tutti i percorsi  idroterapici attualmente in voga, principio secondo il quale l´inizio e la fine del trattamento devono essere “caldi” e le immersioni in acqua fredda devono essere più brevi di quelle in acqua calda.
Successivamente, tramite l´opera di Wilhelm Winternitz l´idroterapia fu riconosciuta anche a livello accademico, ottenendo nel 1830 il beneplacito della facoltà di Medicina di Vienna all´apertura di uno stabilimento idroterapico a Grafenberg
L´idroterapia, principalmente assorbita tramite gli insegnamenti di Kneipp, si è molto sviluppata in Italia nella seconda metà Novecento, filtrata ed arricchita dagli studi di Luigi Costacurta (1921-1991), pioniere della naturopatia nel nostro paese e convinto assertore dei benefici dell´idroterapia in tutte le sue varianti.
 Scuole di formazione, università e corsi di aggiornamento
Numerosi sono i corsi di formazione sull´idroterapia e l´idrokinesiterapia, ma in questa sede ci limiteremo ad indicare come riferimento la facoltà di Scienze Motorie di Urbino e l´Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, che ha proposto anche recentemente master di I livello.
 Presenza in Italia ed efficacia sulla popolazione
Praticamente in ogni regione italiana sono presenti centri benessere, stabilimenti termali, hotel e spa che propongono a diversi livelli le tecniche idroterapiche.
Al di là del benessere derivante da questi trattamenti, molti pazienti testimoniano efficacia sia preventica che curativa nei confronti di diversi disturbi quali, tra gli altri, dolori articolari, problemi muscolari, ipertensione, bronchiti croniche e stitichezza.
TRATTATO DESCRITTIVO
L´idroterapia si fonda sul principio, teorizzato da Talete primo filosofo occidentale, che l´acqua è l´elemento “origine di tutte le cose”. Ma al di là delle qualità benefiche dell´acqua, che sono genericamente riconosciute ed intuitive (il corpo umano è composto per più di due terzi da acqua), questa disciplina implica un utilizzo consapevole e tecnicamente elaborato di questo elemento. Fondamentale, nei trattamenti idroterapici, è il controllo e la gestione della temperatura. A seconda, infatti, delle esigenze terapeutiche, il paziente può essere trattato con acqua calda (ideale per favorire la circolazione e la sudorazione) o con acqua fredda (che invece restringendo i vasi sanguigni  riduce a loro volta eventuali gonfiori, congestioni e allevia problemi infiammatori). E´ importante anche sottolineare come, secondo gli insegnamenti del “padre” della idroterapia moderna Sebastian Kneipp, essa non è una cura esclusiva e sufficiente, ma va integrata armoniosamente con la fitoterapia e una sana attività fisica.
Non possiamo non menzionare, a questo punto, quella particolare forma chiamata l´Idrokinesiterapia (letteralmente “terapia del movimento in acqua”), che ha ottenuto risultati consistenti nella cura di patologie neuromotorie e nella rimozione di turbe emozionali. Indicata soprattutto come pratica riabilitativa dopo gli infortuni sportivi, l´idrokinesiterapia ha ottenuto importanti risultati anche nella riduzione di problemi neurologici, come ad esempio la spasticità.
Una delle forme più semplici e diffuse è l’acquagym, in cui sostanzialmente si pratica la ginnastica in una  piscina con acqua bassa, riuscendo a ottenere apprezzabili risultati aereobici,  senza però compiere uno sforzo eccessivo, e quindi riducendo il rischio di strapparsi. Non a caso, è spesso consigliata per gli anziani e le donne in gravidanza. Per quest´ultime è importante ricordare che, per quanto l´idroterapia in genere sia una pratica consigliabile a tutti, non sono indicati bagni troppo caldi, bagni di vapore o saune, come anche per persone con problemi di diabete, ipertensione o con gravi complicazioni coronariche.
A livello privato, la variante più comune dell´idroterapia è chiaramente l´idromassaggio. Il senso di rilassamento che proviamo quando abbiamo l´occasione di regalarci questo gradevolissimo trattamento, deriva dal calore e dalla pressione esercitata dai getti d´acqua sul nostro corpo, che facilitano la circolazione e aumentano il flusso sanguigno, rilassando i muscoli, rinnovando i  tessuti, apportando ossigeno alle cellule corporee e rimuovendo l´anidride carbonica e l´acido lattico in eccesso.
Facendo una rapida carrellata dei trattamenti più frequenti, possiamo citare: il semicupio (per curare emorroidi, cistiti, disturbi mestruali), impacchi freddi (per gonfiori, infiammazioni, infortuni) o caldi (foruncoli, problemi muscolari), getti o immersioni alternate d´acqua calda e fredda (per stimolare la circolazione), bagni caldi con Sali minerali (disturbi artritici, problemi cutanei).