Si definiscono integratori naturali quei prodotti ricchi di sostanze nutritive (come vitamine, fibre, Sali minerali etc.), utilizzati per integrare una dieta e fornire alla persona sostanze necessarie di cui il regime dietetico potrebbe essere carente.
Vanno distinti dagli integratori alimentari sintetici e va chiarito che essi non hanno alcun potere curativo, ma servono solo come supporto nutrizionale.
Teniamo a sottolineare che vanno assunti solo seguendo le precise indicazione di specialisti competenti.
CENNI STORICI
Per quanto non esista una storia, se non recentissima, degli integratori alimentari, come vengono correntemente intesi e fruiti, possiamo ritrovare nel passato le radici di questi moderni prodotti.
L’uso di elementi naturali come integrazione alimentare, soprattutto per gli atleti o i guerrieri, è presente fin dalle prime civiltà della storia.
Daremo brevi cenni storici solo della “scoperta” degli integratori naturali più famosi e diffusi al giorno d’oggi: il ginseng, lo iodio e le vitamine.
Il ginseng (significa “a somiglianza d’uomo”, data la sua forma) è conosciuto in Cina da duemila anni per le sue proprietà benefiche, ed era considerato così prezioso da venir barattato con l’oro.
 Il grande  Li-Shi-Chen, scienziato della dinastia Ming, arriva a definirlo nel suo testo “Delle erbe medicamentose”: “un rimedio per il corpo affaticato, per il riequilibrio della pressione sanguigna, per la tensione nervosa, per il calo di memoria, per la riattivazione delle funzioni psichiche e organiche ed  anche un ottimo antidolorifico per i reumatismi”.
Queste qualità oggettive gli meritarono il suo nome moderno nel 1843, quando al termine delle sue analisi il botanico russo Meyer lo ribattezzò Panax (dal greco “panakès”, che cura tutti i mali) Ginseng.
Diverse le vicende dello iodio (in greco violetto), che fu scoperto rocambolescamente da  Barnard Courtois nel 1811.  Per creare del nitrato di potassio, essenziale per la polvere da sparo a quell’epoca purtroppo molto richiesta per le guerre napoleoniche, scoprì “per sbaglio” lo iodio.
Questo nitrato infatti si ricavava dalla cenere delle alghe marine bruciate, le quali venivano poi distrutte con acido solforico. Un’esagerazione nella dose di quest’ultimo generò un giorno una densa nuvola violetta, che si cristallizzava sulle superfici fredde. Le ricerche scientifiche furono iniziate da due amici di Courtois , Desormes e Clement, proseguite poi da Gay-Lussac, che lo identificò come un composto dell’ossigeno,  e terminate da Humpry Davy nel 1813.
Le vitamine invece furono scoperte solo nel 1911 dal medico polacco Kazimierz Funk (1884-1967), sulle orme delle ricerche del Premio Nobel Christiaan Eijkman, il quale aveva individuato nella crusca una sostanza in grado di curare una malattia molto diffusa in Oriente, chiamata beriberi.
Proseguendo le analisi Funk, di fatto scoprì la vitamina B, battezzata tiamina. Le sue scoperte, non del tutto corrette nelle conclusioni ma di fondamentale importanza, furono riassunte nel suo testo del 1922 “Vitamine, il loro significato per la fisiologia e la patologia”.
Per quel che riguarda la storia contemporanea ed il significato attuale che diamo a questo termine, chiaramente la svolta è avvenuta quando il progresso scientifico ha creato la possibilità di produrre integratori alimentari su scala industriale. Proprio per questo è importante ribadire che la maggior parte degli integratori che si trovano sul mercato hanno una origine chimica e non vanno assunti senza prima aver ottenuto informazioni corrette a riguardo.
La “moda” degli integratori alimentari è esplosa negli anni ’90, costringendo negli anni successivi la legislazione  (DL del 27 gennaio 1992, che attua la direttiva CEE 89/398) a fare chiarezza e a distinguerli sia dai medicinali che dai prodotti dietetici.
Nell’ultimo decennio le direttive europee hanno imposto un ancor maggior rigore per evitare il proliferare indiscriminato di prodotti dannosi sul mercato.
Presenza in Italia ed efficacia sulla popolazione
Come abbiamo già accennato, e ribadiremo nel trattato descrittivo, il punto fondamentale è saper distinguere i veri integratori naturali (che in quanto tali, se assunti senza eccessi, non possono che far bene), e dei quali il nostro paese abbonda, da quelli che sono invece i prodotti sintetici che hanno invaso il mercato, riscuotendo molto successo soprattutto fra gli sportivi. Di questi ultimi non ci sentiamo di consigliare l’utilizzo, se non sotto stretto controllo medico.
Scuole di formazione, università e corsi di aggiornamento
Anche se ovviamente è difficile trovare corsi di formazione che vertano unicamente sugli integratori, diversi istituti propongono corsi di aggiornamento di nutrizione naturale.
Tra essi indichiamo la Scuola di Sicurezza Alimentare di Torino,  la SISRAN-FIP a Roma e l’Associazione Natura Naturans di Orvieto.
TRATTATO DESCRITTIVO
La confusione tra integratori naturali e integratori alimentari in genere spesso può dar luogo a dubbi o, peggio, a scelte irresponsabili.
In generale, gli integratori alimentari vengono utilizzati per sostituire i normali pasti, in questo modo perdendo peso ma assumendo comunque principi nutritivi necessari per il fabbisogno giornaliero. Spesso queste sostanze vengono assemblate chimicamente in tavolette, capsule o polveri prodotte su scala industriale.
Gli integratori naturali, invece,  non sono prodotti sintetici,  ma alimenti naturali ricchi di particolari elementi e che quindi possono svolgere, in maniera naturale, la funzione di integrare e soddisfare le esigenze dell’organismo.
Come  spiega perfettamente il naturopata Massimo Morena: “Prendiamo la vitamina C: non è la stessa cosa assumerla servendosi dell’acido ascorbico sintetico anziché mangiando, ad esempio, delle arance. Nell’acido ascorbico sintetico manca l’azione sinergetica di tutte quelle sostanze e cofattori di assimilazione – alcuni dei quali ancora sconosciuti –; elementi che permettono e rendono più efficace l’azione della vitamina sull’organismo. Inutile, quindi, imbottirsi di pillole nell’illusione di fortificarsi o fare una ‘cura ricostituente’… Innanzitutto è bene agire sulla propria alimentazione quotidiana, orientandola in senso naturistico in modo tale che fornisca non solo quote sufficienti di macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati), vitamine e minerali, ma anche tutte quelle sostanze extranutrizionali di cui ancora poco si conosce, ma delle quali si è già chiaramente intuita l’importanza”.
Possiamo dividerli per comodità tra: integratori vitaminici, integratori di Sali minerali, integratori probiotici, integratori ergogenici, integratori energetici.
Ciò che è interessante riguardo gli integratori vitaminici è scoprire che, in realtà, l’organismo in sé non produce vitamine, ma semplicemente elabora quelle assunte nel cibo.
Dunque, nel caso che la dieta seguita sia carente di vitamine,  appare evidente l’utilità di questi prodotti. Ma qui, come altrove, ribadiamo la assoluta necessità di contattare prima un medico competente, perché assumere dosi eccessive di vitamine potrebbe essere assai pericoloso per il fegato.
Gli integratori di Sali minerali sono tra i pochi prodotti della categoria sui quali c’è un parere positivo concorde. Sono universalmente consigliati per l’attività sportiva, ma anche in questo caso vanno fatte opportune  delucidazioni.
L’integrazione di Sali minerali è necessaria per le prestazioni sportive di lunga durata (come la maratona per intenderci), ma rappresenta un apporto assolutamente inutile in gare brevi. La perdita di Sali è inoltre condizionata dall’ambiente esterno, quindi l’integrazione è necessaria specialmente se l’attività è svolta in ambienti caldo-umidi.
Per cui, per una persona che svolge una vita quotidiana sedentaria e segue una dieta sostanzialmente equilibrata l’assunzione di questi prodotti è fondamentalmente inutile..
Gli integratori probiotici sono quelli che venivano una volta definiti genericamente “fermenti lattici”,  prodotti ricchi di microrganismi vivi (come alcuni batteri). Vengono assunti con l’obiettivo di ripristinare la normale flora intestinale in casi di disordini gastrointestinali. Sono stati ottenuti ottimi risultati nella cura dei problemi intestinali dei bambini, ma non sono dimostrati effetti certi su quelli degli adulti, se non affiancati da terapie antibiotiche. Per quanto non vi siano dichiarate controindicazioni, bisogna comunque essere molto attenti nel dosaggio.
Per integratori ergogenici, invece si intendono tutti quei prodotti o sostanze che favoriscono il lavoro muscolare. In generale, sono prodotti che contengono nutrienti in un quantitativo di gran lunga superiore a quello giornaliero raccomandato (come la creatina, la caffeina e il bicarbonato), la cui efficacia farmacologica non è mai stata però dimostrata.
Gli integratori energetici  sono a base di zuccheri semplici e composti, integrati con vitamine del gruppo B, C ed E, e favoriscono le attività del parasimpatico, come il battito del cuore, la respirazione o la digestione.
Anche in questo caso, l’assunzione ha senso solo se la dieta seguita non contiene questi elementi, altrimenti è sufficiente mangiare in maniera ragionevole dolci, cereali e patate per avere gli stessi effetti, senza alcun rischio
Ecco una breve lista, riportata dal già citato naturopata Morena, di esempi di integratori naturali con la loro relativa composizione:
il germe di grano in polvere: vitamina E – complesso B – zinco – magnesio – acidi grassi essenziali – ferro – calcio – fosforo – potassio – manganese – rame – cobalto – molibdeno;
il lievito di birra in scaglie: complesso B – selenio (antiossidante) – cromo (protettivo nelle malattie coronariche e regolatore della glicemia) – acidi nucleici (mantenimento dell’integrità delle cellule) – glutatione (antiossidante) – fosforo – magnesio – calcio – zinco – ferro – rame;
l’acerola e il kamu kamu in polvere: vitamina C nella sua forma naturale e completa di tutti i fattori di coassimilazione;
l’alga spirulina in polvere: vera miniera di elementi preziosi per la salute;
i semi di girasole: complesso B – ferro – vitamina D – vitamina E – magnesio – fosforo – potassio – zinco – manganese – rame – cobalto – fibra – fattori enzimatici – acido clorogenico (protettivo nei confronti delle malattie coronariche e antimutageno);
il miglio in grani o fiocchi: acido silicico naturale (per la salute e bellezza di pelle, capelli e denti) – ferro – fosforo – potassio – magnesio – zolfo – cloro – zinco – manganese – vitamina B1 e PP;
gli estratti di semi di uva rossa: proantocianidine (azione antiossidante e protettiva sistema cardiocircolatorio);
i mirtilli: vitamine A e C – anticianosidi (protettivi vasali e antiossidanti);
i germogli preparati in casa: vitamina E in particolare – acidi nucleici (mantenimento dell’integrità delle cellule) – enzimi – minerali;
le alghe brune e kelp: fucoidina (antimutageno e protettivo nei confronti delle malattie cardiovascolari) – sostanze antibiotiche naturali – calcio – fosforo – ferro – iodio – manganese – zinco – complesso B, compresa la B12;
lo yogurt naturale non dolcificato: acido lattico (equilibratore della flora intestinale) – fermenti – complesso B, specie acido folico – calcio – sostanze antibiotiche naturali – sostanze immunostimolanti;
le carote crude: betacarotene (antiossidante e ringiovanente dei tessuti) – ferro – rame – iodio – bromo – carotina, asparagina e docarina con effetto vasodilatatore;
il succo di limone: acidi organici in primo luogo il citrico, ipoglicemizzante, antiacido gastrico, antisclerotico, antiveleno, antiallergico, antiurico, fluidificante del sangue, antinfettivo – vitamina C e P.
Ancora una volta, per quanto si tratti di sostanze naturali, consigliamo a chiunque voglia utilizzare sistematicamente gli integratori di valutare la frequenza e il dosaggio sotto il consiglio di un esperto.